Da oggi l’Italia è tutta in zona rossa. Arriva la stretta di Natale: dal 24 dicembre al 6 gennaio nei giorni festivi e prefestivi il Paese sarà in lockdown con negozi, bar e ristoranti chiusi e la possibilità di uscire di casa solo per «comprovati motivi di lavoro, salute o necessità». E sempre portando con sé l’autocertificazione da mostrare in caso di controlli delle forze dell’ordine. Il cosiddetto decreto Natale, approvato dal governo il 18 dicembre, prevede poi che negli altri quattro giorni delle festività natalizie – 28, 29 e 39 dicembre, e 4 gennaio – la penisola diventi zona arancione con qualche “concessione” in più ai cittadini. Per l’intero periodo resta confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 (e fino alle 7 a Capodanno) su tutto il territorio nazionale.
Alla fine, per le festività natalizie è prevalsa la linea del rigore per evitare che i raduni familiari e con amici favoriscano una terza ondata. Nei giorni da zona rossa saranno chiusi bar, ristoranti mentre sarà consentito l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza restrizioni. Chiusi anche i negozi, ad eccezione di supermercati e generi alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole, tabacchi e librerie. Si potrà uscire per fare una passeggiata vicino casa con la mascherina e fare attività sportiva da soli. Ok all’accesso «ai luoghi di culto e la partecipazione alle funzioni religiose», ma sempre nel rispetto del coprifuoco delle 22 e del Dpcm del 3 dicembre scorso (chiesa vicino a casa).
Non si potrà dunque festeggiare al ristorante, ma sarà possibile ricevere nella propria abitazione fino a due persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni e con persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro. Una deroga importante che consentirà ai piccoli nuclei familiari di spostarsi anche con i divieti per raggiungere nelle abitazioni private familiari e parenti più stretti. Ma questo sarà consentito «una sola volta al giorno» e «verso una sola abitazione»; naturalmente soltanto nella stessa Regione perché già dal 21 dicembre sono vietati tutti gli spostamenti tra le Regioni. Resta però la possibilità, anche in questi giorni di lockdown, di poter rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione, anche se si trova in un’altra Regione.
I controlli saranno intensificati, come ha ribadito la circolare che il capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi ha inviato ai prefetti. In particolare verranno effettuati «controlli lungo le arterie di traffico e in ambito cittadino», per prevenire «possibili violazioni alle restrizioni alla mobilità e situazioni di assembramento o di mancato rispetto del distanziamento interpersonale». Stesso invito rivolto dal capo della Polizia Franco Gabrielli ai questori in una circolare in cui ha chiesto «massima attenzione» nel predisporre i servizi e controlli «particolarmente scrupoli» nei nodi delle reti di trasporto. In campo 70 mila tra poliziotti, carabinieri, finanzieri, militari e polizia locale, a cui Gabrielli ha comunque chiesto di mantenere una «attenzione doverosa nei confronti dei cittadini, soprattutto delle fasce deboli, che a causa delle varie limitazioni potrebbero avere bisogno di maggiore aiuto e sostegno».
Nell’ultima settimana, secondo i dati del ministero dell’Interno, sono state controllate quasi 560 mila persone e ispezionati oltre 100 mila esercizi commerciali: 5.107 le multe per violazioni delle norme anti-contagio, con 103 denunce per «evasione» dalla quarantena domiciliare di pazienti positivi e 86 attività chiuse su 335 sanzionate. Numeri, nell’ultima settimana di shopping natalizio, superiori a quelli dei sette giorni precedenti.