Più autobus, steward e tamponi: ecco come la Toscana riapre le scuole
La ministra dell’Istruzione a Radio Rai 1: «La dad non può più funzionare. È stato fatto un lavoro enorme, coinvolgendo i prefetti su orari e bus, ed alcune regioni come la Toscana hanno lavorato bene»

Rientro in classe oggi per circa 130 mila studenti delle scuole superiori in Toscana, Abruzzo e Valle D’Aosta. Ma tutti gli altri restano a casa e le proteste degli studenti aumentano. «Capisco i ragazzi: il diritto all’istruzione è essenziale, sarei anch’io arrabbiata», ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a Radio Rai 1. «È difficile per gli studenti comprendere perché non rientrano a scuola, capisco le loro frustrazione: la scuola è un diritto costituzionale se a me avessero tolto la scuola non sarei probabilmente qui». La nota dolente, secondo la ministra, è che «nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore».
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La ministra Azzolina ha ammesso di essere «molto preoccupata» perché «oggi la dad non può più funzionare, c’è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati e sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica». «Il 23 dicembre – ha ricordato la ministra – è stata stipulata un’intesa all’unanimità con le Regioni che hanno garantito che le superiori sarebbero ripartite con una presenza tra il 50 e il 75%. È stato fatto un lavoro enorme, coinvolgendo i prefetti su orari e bus, ed anche alcune regioni come la Toscana hanno lavorato bene».
La Toscana è la regione più grande ad affrontare il problema organizzativo del rientro in sicurezza del 50% degli studenti delle scuole superiori. Il primo nodo, quello forse più delicato, è stato quello dei trasporti: il governatore Eugenio Giani lo ha affrontato aumentando gli autobus. «Con un finanziamento di 4 milioni di euro, abbiamo messo a disposizione 329 autobus aggiuntivi – spiega Stefano Baccelli, assessore regionale ai trasporti – che sono stati distribuiti in tutte le province e si aggiungono ai 233 già disposti a settembre. Adesso il totale arriva a 2949».
Una decisione importante ma da sola insufficiente per garantire la piena sicurezza. Per questo la regione ha arruolato gli steward. Ne sono stati selezioni a centinaia tra dipendenti di cooperative, guardie giurate e volontari e oltre a convincere i ragazzi a stare distanziati e ad indossare le mascherine, dovranno anche dare informazioni su orari e soprattutto gestire il flusso affinché i bus non siano affollati. Nel piano regionale è prevista la collaborazione anche con vigili urbani e forze dell’ordine. La Regione ha, inoltre, deciso con i dirigenti scolastici orari di entrate e di uscite diversificate secondo le esigenze locali. A Firenze gli ingressi sono scaglionati dalle 8 alle 10.10 e le uscite dalle 12.30 alle 15, ma in altre città potranno essere diversi.
Altro fattore di estrema importanza per il rientro in classe è lo screening. In Toscana sono stati previsti test a tappeto divisi in categorie. La prima riguarda casi sospetti durante le lezioni. In questo caso alunni e studenti saranno sottoposti a tampone immediatamente e se sarà evidenziata la positività inizierà in tempo reale il tracciamento. Se invece l’eventuale positività sarà registrata non a scuola, il tampone dovrà essere effettuato entro un giorno e il risultato dovrà essere comunicato entro sei ore dal prelievo. Continueranno poi gli accertamenti preventivi per scoprire eventuali focolai.