Il Tar della Campania boccia il governatore Vincenzo De Luca e apre al ritorno alle lezioni in presenza per le scuole elementari e medie della regione Campania. Per la prima volta è stato accolto un ricorso presentato contro le ordinanze del governatore Vincenzo De Luca, che in considerazione del rischio Covid, fino ad oggi avevano limitato il ritorno in aula solo alla scuola dell’infanzia e alle prime tre classi delle elementari. La Regione corre ai ripari e firma l’ordinanza che oggi riapre quarta e quinta classe delle elementari. Le medie restano in Dad almeno fino a sabato 23 gennaio.
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La sospensione dell’ordinanza è stata decisa dal giudice Maria Abbruzzese che nelle scorse settimane invece si era espressa più volte in maniera negativa nei confronti dei ricorsi presentati dai genitori. In 16 pagine ora il giudice spiega che, visto che il virus si diffonde anche con le scuole chiuse, come è accaduto per esempio durante e dopo le vacanze di Natale, non c’è più motivo di tenere a casa gli alunni di elementari e medie. L’istanza cautelare era stata presentata da famiglie e dal gruppo Pillole di Ottimismo che ha supportato con relazioni tecniche e scientifiche le posizioni dei legali che già avevano vinto analogo ricorso in Lombardia.
Per quanto riguarda gli effetti della decisione, scrive il Tar, la sospensione delle ordinanze regionali è «da intendersi autoesecutiva quanto alle classi della scuola elementare che sono allo stato già aperte sia pure per un numero più limitato di studenti e che non richiedono misure ulteriori ai fini della riapertura totale». Per quanto riguarda invece le medie, i cui presidi devono organizzarsi per la riapertura, il provvedimento del Tar implica che dopo il 25 gennaio non possano più essere reiterate da parte della Regione ordinanze restrittive. Il giudice ha fissato per il 2 febbraio la trattazione collegiale dell’istanza cautelare.
Nel suo provvedimento, il Tar non nasconde che «ricorra tuttora una situazione di emergenza sanitaria, peraltro normativamente dichiarata; che ha, nel recente passato, giustificato misure variamente restrittive di diritti e interessi e che ne richiederà probabilmente, in prospettiva, delle altre». Ma rileva alcune «criticità» nel potere esercitato dalla regione Campania. Ad esempio, si legge, «i dati acquisiti, anche quelli “aggiornati”, dimostrano che il contagio si sviluppa anche quando le scuole sono chiuse (appunto, durante le vacanze natalizie)». Elemento che, prosegue il documento «fa sorgere il legittimo dubbio sull’effettiva idoneità della misura restrittiva dell’attività scolastica in presenza ai fini della riduzione del contagio». Il Tar ricorda inoltre«”la scarsa incidenza delle problematiche relative al trasporto pubblico per gli alunni delle scuole elementari e medie», ritenendo dunque che non vi sia «motivo alcuno di perpetuare la sospensione per tali classi, non essendo la sospensione ulteriormente giustificata ed incidendo la stessa sulla piena fruizione del servizio scolastico nella ordinaria modalità in presenza, che garantisce anche il pieno sviluppo della personalità dei minori».
In una nota l’Unità di crisi della Regione fa sapere che sarà emanata un’ordinanza che riassumerà l’insieme delle decisioni relative all’attività scolastica, coerenti con quanto stabilito, mentre una decisione sulla scuola secondaria di secondo grado sarà emanata entro il 23 gennaio alla luce delle verifiche epidemiologiche. Sarà consentito ai sindaci e alle autorità sanitarie locali di assumere decisioni connesse ai contesti locali. «Il Tar della Campania – si legge nella nota – si è pronunciato sull’ordinanza relativa all’attività scolastica nella nostra regione, stabilendo l’adeguamento alle disposizioni nazionali per quanto riguarda la scuola Primaria. Si ricorda che la Regione aveva già consentito l’attività didattica in presenza fino alla terza classe elementare, cui si aggiungono ora anche la quarta e la quinta. Rimangono in vigore le disposizioni regionali relative alla scuola secondaria di primo grado, le cui attività in presenza restano pertanto sospese fino al 23 gennaio. Per la Secondaria di II grado si deciderà, come previsto nell’ordinanza regionale, dopo il 23 gennaio alla luce delle verifiche dell’Unità di Crisi».