È il Regno Unito il Paese al mondo con il rapporto più alto tra vittime del Covid per 100mila abitanti. Un triste primato che emerge dall’analisi dei dati forniti dalla John Hopkins University e che in parte è dovuto alla massiccia diffusione della nuova variante inglese. Nei giorni scorsi le autorità sanitarie britanniche hanno registrato un nuovo record di decessi: oltre 1.800 in 24 ore, una media settimanale da 1.240 nuovi decessi al giorno, con un tasso di mortalità di 142,53 morti per Covid-19 ogni 100mila abitanti e un bilancio complessivo di 96.166 morti dall’inizio della pandemia, su una popolazione di 66 milioni di abitanti.
È stato pubblicato un autorevole studio dell’Imperial College, secondo il quale i contagi non stanno rallentando, malgrado l’imposizione del lockdown nazionale il 6 gennaio. L’Imperial ha analizzato i dati dei test condotti su oltre 142 mila persone fra il 6 e il 15 gennaio e ha concluso che il valore della R, il fattore di propagazione del contagio, è ancora sopra 1. Il che vuol dire che neppure le nuove restrizioni riescono a contenere l’espansione dell’epidemia. Ciò è dovuto al propagarsi della cosiddetta variante inglese del virus, individuata per la prima volta nel Kent e diffusasi inizialmente a Londra e nel sudest dell’Inghilterra: ora la nuova variante risulta presente in tutto il Paese ed è responsabile della gran parte dei nuovi contagi. La variante inglese non è di per sé più letale, ma è più contagiosa del 70%: un maggior numero di malati si traduce inevitabilmente in un maggior numero di ricoveri e in un più alto numero di decessi. Lo studio dell’Imperial College contraddice i dati precedenti, che sembravano mostrare un netto rallentamento dell’epidemia, specialmente a Londra, a seguito dell’introduzione del lockdown. Ma questo ultima ricerca appare essere più esaustiva e basata su dati più aggiornati.
Quella del Regno Unito è adesso una corsa contro il tempo per vaccinare quante più persone possibile. Sono già operative le cliniche in grado di somministrare iniezioni sette giorni su sette, 24 ore su 24. Sono stati allestiti posti di vaccinazione perfino nelle chiese, nelle moschee e nei cinema, che si aggiungono a più di mille ambulatori, oltre 200 ospedali e 17 luoghi di vaccinazione di massa negli stadi e nei centri congressi. In questo modo finora sono state immunizzate circa 5,8 milioni e il governo assicura di essere in grado di centrare l’obiettivo di vaccinare entro metà febbraio tutte le 15 milioni di persone maggiormente a rischio, ossia gli ultrasettantenni e i malati cronici. Gli esperti britannici ritengono che i vaccini siano efficaci anche contro la variante inglese del virus.
Intanto i consiglieri scientifici del governo hanno detto che il lockdown potrà essere revocato solo quando il 70% della popolazione sarà immunizzato: un traguardo che non sarà raggiunto prima di giugno. Ma Boris Johnson è sotto pressione da parte di una frangia del partito conservatore che chiede di allentare le restrizioni a partire dai primi di marzo: tuttavia il governo si mostra estremamente cauto, forte anche del sostegno dell’opinione pubblica al lockdown.