Il conto alla rovescia per tentare di varare un Conte ter è ufficialmente partito. Il presidente della Repubblica ha accettato la dimissioni del premier ma con riserva: aspetta, cioè, di capire cosa uscirà fuori dalle consultazioni, che cominceranno al Colle nel pomeriggio e dureranno fino a venerdì 27 gennaio. Iniziano i presidenti delle Camere, chiude il M5s. Il premier dimissionario, con un post su Facebook, ha rilanciato il suo appello ai responsabili: si è rivolto nuovamente a «chi ha a cuore le sorti del Paese» e che dovrà farsi sentire in Parlamento. «Le mie dimissioni sono al servizio di questa possibilità: la formazione di un nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale».
Questa mattina ho convocato un Consiglio dei Ministri per comunicare la mia intenzione di dimettermi. Poco dopo mi sono…
Pubblicato da Giuseppe Conte su Martedì 26 gennaio 2021
«Serve un’alleanza, nelle forme in cui si potrà diversamente realizzare, di chiara lealtà europeista – continua Conte – in grado di attuare le decisioni che premono, per approvare una riforma elettorale di stampo proporzionale e le riforme istituzionali e costituzionali, come la sfiducia costruttiva, che garantiscano il pluralismo della rappresentanza unitamente a una maggiore stabilità del sistema politico. Questo conta. Che il nostro Paese si rialzi in fretta e possa mettersi alle spalle la pandemia e le tragedie che essa ha arrecato, in modo da far risplendere la nostra nazione nella pienezza delle sue bellezze. Per parte mia, anche in queste ore continuerò a svolgere gli affari correnti fino all’insediamento del nuovo governo. Continuerò a svolgere il mio servizio al Paese, con senso di responsabilità e con profondo impegno. Sono queste le caratteristiche che hanno caratterizzato il mio operato, quello dell’intero governo e delle forze di maggioranza che ci hanno sostenuto, anche quando i risultati raggiunti e le risposte date non sono apparsi all’altezza delle aspettative dei cittadini. L’unica cosa che davvero rileva, al di là di chi sarà chiamato a guidare l’Italia, è che la Repubblica possa rialzare la testa. Allora avremo vinto tutti, perché avrà vinto l’Italia. Quanto a me, mi ritroverete sempre, forte e appassionato, a tifare per il nostro Paese».
LEGGI ANCHE: Fico, Franceschini o ancora Conte: via al toto-nomi per il nuovo premier
Per realizzare il progetto di Conte nelle prossime 24/48 ore dovranno palesarsi almeno 14 senatori responsabili, che servono a tenere in piedi la maggioranza senza il sostegno d’Italia viva. In caso contrario bisognerà sondare se esistono margini di manovra per ricucire con Matteo Renzi. Se questi due tentativi dovessero dare esito negativo, tramonterebbe l’ipotesi di un terzo governo presieduto da Conte. Sono ore molto concitate, mentre a Palazzo Madama è stato ‘ufficializzato’ il contenitore degli “Europeisti Maie Centro Democratico” con al momento 10 senatori. «Il Maie lavora ai singoli senatori, il centro democratico a un progetto politico, che potrebbe attrarre l’Udc e pezzi di Forza Italia. Dopo il governo giallo-verde e quello giallo-rosso, ora ne serve uno giallo-bianco, con una forte presenza centrista», spiega Paola Binetti.
Un nuovo gruppo senza nuovi ingressi non basta per avere la maggioranza solida richiesta dal Quirinale. E allora si lavora per attrarre nuovi parlamentari. A dispetto delle voci, i senatori del gruppo Cambiamo smentiscono ingressi in maggioranza. Quel che si dice è che potrebbero farlo con un altro premier, non con Conte. E lo stesso avverrebbe con l’Udc. La vera carta da giocare sarebbe proprio quella di smembrare il gruppo di Forza Italia. Dall’altra parte i renziani dicono che «non metteranno veti sui nomi», con il leader che invoca«un governo di legislatura».
Intanto, si aprono oggi le consultazioni al Quirinale. Si inizia nel pomeriggio dopo la celebrazione mattutina del “Giorno della Memoria” al Quirinale: alle 17 Mattarella riceve il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e alle 18 il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico. Giovedì alle 10 occa al gruppo per le Autonomie. Tra le 10.30-12.30 e le 16-16.45 ci saranno poi gli incontri con i rappresentanti dei gruppi Misti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati. Alle 16.45 il capo dello Stato vedrà il gruppo parlamentare Liberi e Uguali. Alle 17.30 toccherà invece ai gruppi di Italia Viva – Psi e Italia Viva. Alle 18.30 ci saranno i gruppi parlamentari del Partito Democratico. La mattina del 29 gennaio si svolgerà la Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario della Corte Suprema di Cassazione e le consultazioni seguiranno nel pomeriggio: alle 16 toccherà a Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Alle 17 chiude il Movimento 5 stelle.