Da lunedì, primo febbraio, niente più zone rosse in Italia. Solo 5 arancioni resteranno arancioni: Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre torneranno gialle. La riclassificazione delle Regioni certificata dal ministero della Salute rispecchia l’andamento della pandemia registrato dal report dell’Iss, secondo cui la situazione è in generale miglioramento in tutta Italia. L’indice Rt infatti è sceso a 0,84 e solo in 8 Regioni i ricoveri per Covid superano la soglia critica del 40%. Gli esperti avvertono però che «l’epidemia resta in una fase delicata e un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale».
La nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza entra in vigore da lunedì 1 febbraio e non da domenica, come avvenuto nelle ultime settimane. Un dettaglio che rischia di portare nuova confusione soprattutto tra ristoratori e commercianti, che aspettavano proprio l’effetto del giorno festivo per riaprire e recuperare le settimane passate con orari ridotti. «Con il nuovo decreto – spiega Speranza – si entra molto più facilmente in zona arancione e rossa e dopo due settimane se ne esce se i numeri migliorano». Il fatto che l’Rt sia sceso ovunque sotto l’1 vuol dire che le misure rigide imposte dal governo durante le festività natalizie «hanno funzionato», ma il ministro non esulta e invita alla cautela: «Dove l’indice dovesse tornare sopra a 1, scatterebbe di nuovo l’arancione».
Da lunedì 1 febbraio chi si trova in zona gialla potrà spostarsi liberamente all’interno della propria regione o provincia autonoma, sempre nel rispetto delle specifiche restrizioni introdotte per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate. Gli spostamenti verso altre regioni o Province autonome sono consentiti esclusivamente per comprovate «esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute». Per il via libera agli spostamenti fuori regione bisognerà aspettare il 15 febbraio, quando cesserà il divieto ai viaggi non essenziali fuori dalla propria regione anche per le zone gialle.
Resta in vigore il coprifuoco: dalle 22 alle 5 ci si può spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Bar e ristoranti possono tornare a svolgere il servizio al tavolo fino alle 18. E fino alle 22 è sempre consentito il servizio di consegna a domicilio. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Vanno comunque rispettate le norme sul distanziamento, sugli ingressi scaglionati e sulla sosta nei locali solo per il tempo necessario all’acquisto dei beni.
Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura è assicurato, dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi, con modalità di fruizione contingentata e nel rispetto delle misure anti-Covid. Alle stesse condizioni sono aperte al pubblico anche le mostre. È possibile praticare l’attività venatoria rimanendo sempre all’interno della propria regione o provincia autonoma. Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del Coni o del Cip. È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento.