Polemiche sul documento di sintesi che dovrebbe uscire dal tavolo sul programma indetto dal presidente della Camera Roberto Fico per uscire dallo stallo sulla crisi di governo. Secondo Bruno Tabacci, leader di Centro democratico, al termine delle trattative tra le forze di maggioranza non è atteso alcun documento finale. Documento che invece chiede Italia Viva. Già da questo punto è chiaro che il clima tra le forze di maggioranza rimane molto teso. Il programma del nuovo governo è una ragnatela che i renziani tessono poco alla volta e nella quale restano imbrigliati gli altri partiti della maggioranza. La sintesi si annuncia complicata. Perché sui temi delicati ancora non c’è accordo.
Italia viva al tavolo con le altre forze politiche di maggioranza torna a chiedere il ricorso al Mes, anche “parziale”. Tra i nodi che le forze politiche stanno affrontando in queste ore per arrivare a un piano condiviso, è questo uno degli ostacoli più significativi. I rappresentanti renziani hanno aperto anche a una richiesta parziale del prestito, previa valutazione delle misure da finanziare. Netto il No del M5S. I rappresentanti Pd avrebbero invece ribadito la posizione di non contrarietà di principio dei dem allo strumento, se ci fosse un’intesa in maggioranza, ma avrebbero più in generale posto il tema della necessità di maggiori finanziamenti per la sanità.
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Per quanto riguarda le politiche del lavoro Italia viva ha chiesto un salto di qualità per Anpal e Inps. Nel mirino di Renzi Parisi e Tridico. I pentastellati, dal canto loro, hanno più volte ribadito la necessità di rifinanziare e rilanciare il reddito di cittadinanza «con il rafforzamento delle politiche attive e dei controlli, così come del resto era previsto all’inizio». Inoltre i pentastellati hanno avanzato la proposta di riforma degli ammortizzatori sociali con la previsione che essi siano destinati a tutte le categorie di lavoratori, compresi gli autonomi. Per questi ultimi e per i professionisti, il Movimento vorrebbe introdurre un salario minimo e il principio dell’equo compenso.
La delegazione di Iv, composta da Davide Faraone e Maria Elena Boschi, ha mosso una pedina a sorpresa: ha detto di potere accettare anche il sistema proporzionale, solo a patto che vengano introdotte le preferenze. In questo caso Iv si mette in linea con le istanze dei 5 Stelle, mentre il Pd fa notare che la richiesta delle preferenze non è mai stata discussa in alcuna riunione fra le tante che precedettero il taglio dei parlamentari e il referendum.
L’ultima di Italia viva poi è stata quella di proporre la formazione di una commissione bicamerale a guida dell’opposizione per parlare di riforme istituzionali. «È indispensabile intervenire non solo sulla legge elettorale — ha spiegato Giachetti — ma anche su alcuni indispensabili interventi costituzionali che consentano al Paese di uscire dallo stallo con il quale conviviamo da anni». La commissione dovrebbe lavorare su «proposte condivise» ed essere presieduta da un esponente dell’opposizione. Secondo il presidente Iv Ettore Rosato inoltre, il coinvolgimento con le opposizioni andrebbe esteso alla discussione sul Recovery plan.