Sono giorni decisivi per le prossime riaperture. Tutto dipenderà ancora una volta dall’andamento dei contagi. In base ai numeri delle nuove infezioni da Covid 19 e soprattutto alla tenuta delle strutture sanitarie si deciderà infatti se rispettare le tre scadenze già fissate per il 15 febbraio: riapertura dei confini regionali, riapertura degli impianti sportivi, ripresa dei concorsi della pubblica amministrazione. Al momento è probabile che gli esperti suggeriscano che in zona arancione resti tutto chiuso e al contempo rivedano le regole per la gialla.
Questa settimana le regioni dovranno inviare al Cts le linee guida per la riapertura degli impianti da sci in modo da evitare gli assembramenti e limitare il rischio contagio. In particolare dovranno essere previsti ingressi contingentati sia sulle cabinovie, sia sulle piste attraverso il numero chiuso degli skypass. Regole strette anche per i rifugi – che devono seguire i protocolli di bar e ristoranti – e per gli alberghi di montagna che possono garantire i servizi di ristorazione soltanto ai clienti che alloggiano all’interno. Rimane aperto il confronto tra il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e il Cts per la ripresa degli altri sport. Senza escludere che il prossimo Dpcm preveda – almeno nelle regioni in fascia gialla – la riapertura di palestre e piscine.
Fino al 15 febbraio è vietato anche spostarsi tra le regioni, anche se si trovano in fascia gialla, se non per motivi di lavoro, salute e urgenza. Se l’indice Rt continuerà a rimanere sotto l’1 è possibile che si decida di consentire gli spostamenti anche per altri motivi, ad esempio turismo. Difficile però che scienziati e governo aprano completamente agli spostamenti, perché nonostante le tante regioni gialle si teme ancora una ripresa dei contagi in parallelo alle riaperture.
Rimane la possibilità di andare nelle seconde case «anche in un’altra regione o provincia autonoma o anche da o verso le zone arancione o rossa solo a coloro che possono comprovare di aver effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile anteriormente all’entrata in vigore del decreto legge 14 gennaio 2021. Tale titolo, per ovvie esigenze antielusive, deve avere data certa come ad esempio la data di un atto stipulato dal notaio ovvero la data di registrazione di una scrittura privata anteriore al 14 gennaio 2021. Sono dunque esclusi tutti i titoli di godimento successivi a tale data comprese le locazioni brevi non soggetti a registrazione».
Secondo il Dpcm «a decorrere dal 15 febbraio 2021 sono consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli adottati dal Dipartimento della Funzione Pubblica e validati dal Cts».