«Ringrazio il presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare. È un momento difficile, dobbiamo essere all’altezza». L’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha accettato con riserva l’incarico conferito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella di formare un governo, dopo il fallimento delle trattative tra i partiti della vecchia maggioranza coordinate dal presidente della Camera Roberto Fico.
#Quirinale, il Presidente #Mattarella riceve il Prof. Mario #Draghi pic.twitter.com/LW0qEqUM3x
— Quirinale (@Quirinale) February 3, 2021
«Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, rispondere alle esigenze dei cittadini, rilanciare il Paese, sono le nostre sfide. Abbiamo le risorse straordinarie che arrivano dall’Unione Europea e possiamo fare molto per il futuro del Paese. Con grande rispetto, mi rivolgerò innanzitutto al Parlamento: sono fiducioso che dal confronto con i partiti e i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali, emerga unità e con essa la capacità di dare una risposta responsabile e positiva alla richiesta del presidente della Repubblica. Scioglierò la mia riserva al termine delle consultazioni», ha detto Draghi subito dopo aver ricevuto l’incarico dal Capo dello Stato.
Ma la carta giocata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo il nulla di fatto dell’esploratore Roberto Fico scuote la politica. Il Movimento 5 Stelle è diviso, non tutti condividono la linea del partito di non sostenere il nuovo esecutivo. «Siamo per un governo tecnico, non voteremo per Draghi», fa sapere il capo politico Vito Crimi. La linea ufficiale è quella di restare compatti e leali a Giuseppe Conte. Dunque nessun sostegno ad un governo tecnico guidato da Draghi. Questa, a quanto apprende l’Adnkronos, è anche la posizione di Beppe Grillo, espressa ad alcuni big del M5s che lo hanno sentito in queste ore. Ma in molti tra i pentastellati non condividono perché «bisogna pensare al Paese».
Renzi, il giorno dopo aver fatto saltare il tavolo delle trattative con la maggioranza, su Twitter scrive: «Draghi va sostenuto, è l’ora dei costruttori». Ma l’atteggiamento di Renzi nella crisi è stato duramente attaccato dal leader del Pd Nicola Zingaretti e il vicesegretario dem Andrea Orlando rispetto all’ipotesi di un esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce spiega: «In Senato pesiamo per l’11 per cento, il Pd dovrà ragionare su cosa fare anche in relazione a cosa faranno gli altri». Leu non ha ancora preso posizione: «Ascolteremo Draghi e decideremo», fa sapere il capogruppo alla Camera Federico Fornaro.
Ora è il momento dei costruttori. Ora tutte le persone di buona volontà devono accogliere l’appello del Presidente #Mattarella e sostenere il governo di Mario #Draghi. Ora è il tempo della sobrietà. Zero polemiche, Viva l’Italia pic.twitter.com/x59EyKiRXI
— Matteo Renzi (@matteorenzi) February 3, 2021
Dal centrodestra si continua a invocare il voto, anche se c’è attesa per la decisione di Forza Italia su un eventuale sostegno al nuovo esecutivo. E proprio per decidere una linea comune i leader di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono riuniti. «Non abbiamo pregiudizi», dice Salvini a proposito del governo Draghi. «Vogliamo parlare di taglio di tasse e apertura dei cantieri con la prospettiva del voto. Voterà mezza Europa e lo faranno tante città italiane per cui la democrazia non può essere sospesa in questi mesi. Ma non sprechiamo questi mesi». Intanto, mentre la politica si interroga, la Borsa festeggia e lo spread scende a quota 107. L’ex presidente della Bce viene definito da Bloomberg come la «miglior opzione possibile per la guida dell’Italia», agli occhi degli investitori. Draghi sarebbe quindi l’uomo in grado di «porre fine all’ingovernabilità del Paese».