Chiuso il secondo giro di consultazioni con i partiti, il premier incaricato Mario Draghi ha ricevuto enti locali e parti sociali per capire da chi è sul campo le emergenze del Paese piegato da un anno di pandemia. Un giro di consultazioni che dovrebbe aiutare Draghi a completare la sua agenda. Resta ancora da chiarire da quali forze sarà sostenuto il prossimo esecutivo. Si attende ancora il voto sulla piattaforma Rousseau, che ufficializzerà la posizione del Movimento 5 stelle.
«Un sostegno convinto» a Draghi è arrivato dagli industriali. «C’è molto da fare, ecco perché diamo il nostro sostegno convinto all’azione che Draghi dovrà intraprendere», ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, al termine del colloquio.«Abbiamo provveduto a informare il presidente Draghi sulle posizioni che Confindustria ha assunto nell’ultimo anno su tutti i maggiori temi che rimangono irrisolti nell’agenda del Paese», ha spiegato Bonomi. «Dal piano nazionale di ripresa e resilienza al piano vaccinale, dalla riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro alla riforma della Pubblica amministrazione e delle sue procedure, dalla necessità di una grande alleanza pubblico-privato per moltiplicare gli investimenti e concentrarli laddove più servono alla ripresa del Paese, tenendo in considerazione il peso del debito emergenziale che le imprese hanno contratto, alla riforma del fisco, alla sostenibilità generale della finanza pubblica visto l’andamento del debito».
Ad appoggiare il presidente incaricato anche i sindacati. «C’è la nostra piena disponibilità a dare un contributo», conferma Annamaria Furlan, presidente Cisl, al termine del colloquio con Draghi. «Abbiamo illustrato al professor Draghi quelle che per noi sono le priorità da affrontare. Ci sono alcuni temi emergenziali. Ci sono centinaia di migliaia di posti in meno, soprattutto donne e giovani, e abbiamo chiesto che la proroga del blocco dei licenziamenti e della cassa Covid. Non deve essere sine die ma ci vogliono i tempi giusti per riformare gli ammortizzatori sociali e far decollare finalemente le politiche attive». «Disponibilità al confronto e al coinvolgimento» anche dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. La Cgil auspica che si possa «strutturare un sistema di confronto che, sia sugli investimenti europei, sia su queste riforme fondamentali: lavoro, fisco, pensioni, pubblica amministrazione, rilancio degli investimenti», dice il segretario generale, Marizio Landini, che rivendica che «il mondo del lavoro, in tutte le sue articolazioni, sia messo nelle condizioni di essere un protagonista di questo cambiamento».
«Massima collaborazione» al premier incaricato Mario Draghi anche dalle regioni. «Per noi che rappresentiamo i territori è un fatto importante questo incontro con il presidente incaricato, Mario Draghi. Due le priorità assolute: la prima la lotta alla pandemia che rispetto allo scorso anno precede, quindi tutta l’offerta di collaborazione per renderla più efficace possibile», ha detto Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni. «Ora c’è una pandemia anche economica e sociale e bisogna impegnarsi per lo stop ad ulteriori chiusure e al momento più persone si vaccineranno e più tutti saranno tutelati. Massima collaborazione con il presidente incaricato anche perché abbiamo apprezzato le parole del presidente per irrobustire il piano vaccinale. Non bisogna dimenticare poi che il Piano di Resilienza vede strumenti formidabili dal punto di vista delle risorse, fatto storico e imperdibile per mettere a terra oltre 200 miliardi di euro per la ripresa e per ridurre i ritardi».
Da Confcommercio l’accento viene messo sulla lotta alla pandemia e alle sue conseguenze socio-economiche. Il presidente Carlo Sangalli ha parlato a Draghi della «drammatica» crisi delle imprese che, dunque, oggi più che mai necessita della proroga della cassa integrazione Covid e di ristori adeguati. «Rischiano la chiusura 300mila imprese, quindi ancora ristori tempestivi ed adeguati alle effettive perdite di fatturato e proroga ampia della cassa Covid, senza contribuzione addizionale e senza distinzione dimensionale», ha detto, aggiungendo poi che occorre «una rapida campagna vaccini per ripartire in sicurezza: gli imprenditori non aspettano che ripartire».
Confesercenti ha rappresentato a Mario Draghi «le problematiche» del mondo delle «piccole e piccolissime imprese», dal tema dei ristori al piano vaccinale all’allarme per i posti di lavoro. Ma l’associazione ha posto l’accento «soprattutto sulla ripartenza», su come mettere le imprese «in grado di ripartire e continuare a dare lavoro». La presidente di Confesercenti Patrizia De Luisesi sofferma in particolare sul settore del turismo: bisogna «cogliere questa sfida», anche con «un piano pluriennale per turismo e città d’arte», e con «un’Iva che sia uguale agli altri Paesi nostri competitor».