Molise, Campania e Emilia Romagna passano dal giallo all’arancione dopo l’ultimo monitoraggio settimanale. Si aggiungeranno ad Abruzzo, Toscana, Liguria e Provincia di Trento. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firma una nuova ordinanza che entrerà in vigore a partire da domenica 21 febbraio. Restano gialle, tra le altre, Lombardia e Lazio. L’Rt sotto l’1 convince le Regioni a non prendere decisioni autonome in senso più restrittivo, come invece proponeva il governo. La Lombardia è nello scenario 1, rischio moderato, con Rt a 0,95. Stesso indice registrato in Lazio. La Valle d’Aosta per un soffio non passa in zona bianca.
Prosegue la creazione di zone rosse per contrastare le varianti. In Umbria, sono zona rosse Perugia e la provincia di Terni. L’Abruzzo è a un passo dal lockdown generale: un’ordinanza del presidente della Regione, Marco Marsilio, ha collocato in zona rossa le province di Chieti e Pescara poiché si stima che nella zona il 50% dei casi sia riconducibile alla variante inglese.
Ma la situazione è comunque in evoluzione: l’indice di trasmissibilità Rt risale fino a 0,99. Stando al report dell’Iss, sono 10 le Regioni e le Province autonome che hanno un Rt puntuale maggiore di 1, di cui 9 anche nel limite inferiore, quindi compatibile con uno scenario di tipo 2 e in aumento rispetto alla settimana precedente. Mentre sono 12, rispetto alle 10 della settimana precedente, le Regioni a rischio moderato – di cui 6 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane – e 8 a rischio basso.
L’Iss comunica che nella settimana di monitoraggio (8-14 febbraio) l’incidenza è cresciuta fino ad arrivare a 135,46 casi per 100mila abitanti, restando lontana da livelli (50 per 100mila) che permetterebbero il completo ripristino del tracciamento. Sono i numeri principali dell’epidemia in Italia emersi dal monitoraggio settimanale dell’Iss, che ribadisce la raccomandazione di un «rafforzamento delle misure su tutto il territorio nazionale, analogamente a quanto avviene in altri Paesi europei».