Prosegue la creazione di zone rosse locali per contrastare le varianti. La diffusione della variante inglese ha spinto la regione Lazio alla linea dura per bloccare sul nascere nuovi focolai di Covid-19. Con un provvedimento è stata imposta la zona rossa a Colleferro e Carpineto. In Umbria restano in zona rossa Perugia e la provincia di Terni. L’Abruzzo, ad un passo dal lockdown generale, ha due intere province, quella di Pescara e quella di Chieti, in zona rossa: in tutto sono più di 700mila gli abitanti soggetti al provvedimento.
La regione che ha di più zone rosse locali è il Molise, dove quasi un terzo degli abitanti si troverà in un comune in zona rossa: Termoli, Acquaviva Collecroce, Campomarino, Casacalenda, Castelmauro, Civitacampomarano, Colletorto, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Mafalda, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Palata, Petacciato, Portocannone, Ripabottoni, Rotello, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Tavenna e Ururi – che erano in zona rossa già da alcuni giorni – e Bonefro, Lupara, Montelongo, Morrone del Sannio e Provvidenti sono zone rosse a partire da oggi.
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In Lombardia le zone rosse riguardano i comuni di Bollate, Castrezzato, Mede e Viggiù. In Sardegna è stata imposta la zona rossa nel comune di Bono, in provincia di Sassari, in vigore fino al 6 marzo. Da ieri il Piemonte ha inserito in zona rossa il comune di Re, nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola. La provincia autonoma di Bolzano, che per tutta la durata della pandemia si è mossa con particolare indipendenza, a partire dal 14 febbraio ha previsto misure più restrittive rispetto alla zona arancione che le era stata assegnata e nei comuni di Merano, Rifiano, San Pancrazio e Moso in Passiria sono state introdotte le regole delle zone rosse.
A oggi, quindi, in Italia nessuna regione si trova in zona rossa, ma solo singoli territori. Le regioni o in in zona arancione sono Campania, Molise, Emilia-Romagna, Umbria, Abruzzo, Toscana, Liguria e le province autonome di Trento e Bolzano, mentre tutte le altre regioni sono in zona gialla. I provvedimenti restrittivi previsti dalle zone rosse locali sono molto simili alle regole della zona rossa nazionale: divieto di uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute o necessità urgente. Scuole chiuse dalla seconda media in poi, così come negozi, bar e ristoranti.