Il Regno è un passo avanti nella lotta al coronavirus. La campagna di vaccinazione sta procedendo a gonfie vele e finora circa 18 milioni di britannici hanno ricevuto almeno la prima dose di vaccino. E il premier Boris Johnson ha annunciato una graduale e progressiva riapertura delle principali attività del Regno Unito. Sarà un primo passo «cauto» verso la normalità, ha sottolineato Johnson.
Il Regno Unito ha iniziato a somministrare il vaccino con netto anticipo rispetto all’Europa. Il via libera alla formula Pfizer risale all’8 dicembre, quando la 90enne Margaret Keenan a Coventry divenne la prima persona al mondo a riceverne una dose fuori dal processo di sperimentazione. Con il vaccino AstraZeneca il Regno Unito è partito il 4 gennaio.
Sono quasi 18 milioni le dosi di vaccino somministrate nel Regno Unito, che ha dichiarato di avere fatto almeno un’iniezione a un adulto su tre e punta a inoculare almeno la prima dose a tutti gli over 18 entro la fine di luglio. È questo il cosiddetto “modello inglese” che corre veloce verso l’immunizzazione dei suoi cittadini sulla scia dell’esempio di Israele e con una popolazione moltiplicata per 10. E a confortare ci sono anche alcuni studi che rimarcano l’efficacia dei sieri autorizzati non solo rispetto al 99,9% dei rischi di contagio grave, bensì anche contro la trasmissibilità a terze persone. E un impatto positivo oltre l’80% già dopo la prima dose. Intanto il contagio rallenta, con 9.834 nuovi casi e 215 morti nelle ultime 24 ore.
Numeri che consentono un alleggerimento parziale delle restrizioni del terzo lockdown nazionale imposto da quasi due mesi. «Tutto questo – ha precisato il ministro della Salute, Matt Hancock – non può portare però ad abbassare prematuramente la guardia sulle cautele parallele del lockdown, reintrodotto dopo l’esplosione di nuovi contagi e decessi scatenata dalla ‘variante inglese’, di fronte a una situazione in cui i vaccini sembrano aver sì aiutato ad abbassare la curva ea una velocità nettamente maggiore rispetto a quanto accadde l’anno scorso all’epoca del primo picco della pandemia. Ma negli ospedali permane ricoverata una quantità fin troppo alta di pazienti Covid». Serve, dunque prudenza: si parte con una parziale riapertura delle scuole in Inghilterra a partire dall’8 marzo per proseguire con un successivo allentamento a tappe della stretta ai contatti sociali e familiari, alle attività commerciali e allo sport.