È stata costituita alla Camera la nuova componente “Alternativa c’è” composta dagli ultimi espulsi dal Movimento 5 stelle. A formare il nuovo gruppo sono ora 12 deputati ma se ne dovrebbero aggiungere altri nelle prossime ore. Il simbolo della nuova componente, secondo quanto riferito dall’agenzia Adnkronos, è una ruota dentata con all’interno una stella tricolore. Un logo che, viene spiegato, «richiama la fratellanza tra lavoratori». Secondo quanto si apprende, il nome sarebbe un riferimento al contrario allo slogan «There is no alternative» usato dal primo ministro conservatore inglese Margaret Thatcher.
I dodici sono tra i 21 deputati espulsi dal gruppo M5s per essersi espressi in dissenso rispetto alla fiducia al governo Draghi. I deputati che entrano a far parte della nuova componente del Misto sono Massimo Baroni, Pino Cabras, Andrea Colletti, Manuela Corda, Paolo Giuliodori, Alvise Maniero, Maria Laura Paxia, Francesco Sapia, Arianna Spessotto, Rosa Alba Testamento, Emanuele Trano, Andrea Vallascas a cui si dovrebbe aggiungere a breve Paolo Romano.
In contemporanea al Senato, i 16 senatori cacciati per lo stesso motivo stanno cercando di lavorare alla stessa componente e per il momento ci sarebbero 6 adesioni. A palazzo Madama, dove il processo è più complesso, utilizzeranno il simbolo di Italia dei valori, concesso per poter dare vita alla componente che per costituirsi deve fare riferimento ad una forza politica che si sia già presentata alle elezioni.
La volontà di formare un nuovo gruppo è nata a seguito del voto di fiducia al governo di Mario Draghi, che ha creato tensioni all’interno del Movimento. Dopo il voto su Rousseau, che ha decretato la linea dell’ormai partito, ci sono state espulsioni nei confronti di chi ha votato contro nonostante l’esito. Alcuni dei dissidenti, come l’ex ministra Barbara Lezzi, hanno annunciato di voler far ricorso per essere riammessi; mentre gli altri stanno confluendo nella nuova coalizione. Alessandro Di Battista, invece, ha formalizzato lo strappo non rinnovando la tessera M5s.
Nel gruppo “Alternativa c’è”, nato a Montecitorio, sono entrati alcuni dei parlamentari che maggiormente contestano la linea dei vertici M5s. Tra loro ci sono deputati al secondo mandato come Andrea Colletti, indicato come leader della componente, che già più volte si era espresso in dissenso con le scelte del Movimento (in particolare Colletti era stato sospeso per aver votato No al referendum per il taglio dei parlamentari). Ma anche come Alvise Maniero, al primo mandato, ma molto noto nel Movimento perché fu uno dei primi sindaci M5s. Intanto dentro e fuori il Movimento gli occhi sono puntati sulle prossime mosse di Giuseppe Conte. Resta infatti il punto interrogativo sul ruolo che potrebbe avere l’ex presidente del Consiglio, per ora rimasto ai margini della partita ad osservare cosa accade, ma che in molti descrivono come «pronto e determinato» a rientrare in campo.