Dalla riapertura dei cinema e dei teatri in zona gialla alla chiusura dei parrucchieri in zona rossa. Il nuovo Dpcm su cui sta lavorando il governo Draghi introduce qualche novità rispetto all’ultimo emanato dall’ex premier Conte. L’impianto generale, comunque, non vede grandi stravolgimenti: resteranno le divisioni per colore, il coprifuoco dalle 22 alle 5, il divieto di assembramento nei luoghi pubblici, le mascherine e la capienza al 50 % sui mezzi di trasporto. Il nuovo testo dovrà passare al vaglio delle Regioni per il via libera e, una volta approvato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, sarà valido dal 6 marzo al 6 aprile. Pasqua blindata dunque, perché la corsa delle varianti, sempre più insidiose, non consentono allentamenti e riaperture.
Tra le modifiche più attese il via libera all’apertura, nelle zone gialle, di cinema e teatri dal 27 di marzo, nella giornata mondiale del Teatro, come aveva chiesto il ministro alla Cultura Dario Franceschini. Gli spettacoli, anche all’aperto, si svolgeranno «con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro». Le attività potranno svolgersi «a condizione che siano approvati nuovi protocolli o linee guida» approvati dal ministero dei Beni culturali e validati dal Cts.
Il confronto con il CTS e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura di teatri e cinema dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, e l’accesso ai musei su prenotazione anche nei week end. pic.twitter.com/xpNsLUfWE6
— Dario Franceschini (@dariofrance) February 26, 2021
La novità rispetto al Dpcm di Giuseppe Conte è che in zona rossa dal 6 marzo saranno chiusi i barbieri e i parrucchieri. Per quanto riguarda i centri commerciali, restano valide le vecchie regole: in zona gialla dovranno rimanere chiusi nei giorni festivi e prefestivi, ma potranno rimanere aperte le edicole, le farmacie, le librerie, gli alimentari e gli altri negozi di prima necessità che si trovano al loro interno.
Restano chiuse in tutta Italia palestre, piscine, centri benessere e termali, tranne quelli che rientrano nei livelli essenziali di assistenza. Restano chiusi gli impianti nei comprensori sciistici, che possono essere utilizzati solo «da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Cip e/o dalle rispettive federazioni».
La riapertura serale di bar e ristoranti può attendere. Nelle zone gialle bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie possono lavorare dalle 5 alle 18. Si può stare al tavolo in 4 persone al massimo, a meno che non si tratti di conviventi. Dopo le 18 è vietato consumare cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Fino alle 22 (per i soli locali con cucina) è consentito l’asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle adiacenze. I ristoranti degli hotel sono aperti per i clienti che vi alloggiano.
Resta sospesa l’attività di sale giochi, scommesse, bingo e casinò. Chiuse sale da ballo e discoteche. Le feste sono vietate, al chiuso e all’aperto, anche quelle di matrimonio, battesimo, comunione eccetera. Rimane anche nel nuovo Dpcm la forte raccomandazione di non ricevere in casa «persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza».
I musei e i luoghi della cultura restano aperti in zona gialla non solo nei giorni infrasettimanali, come già accade, ma anche il sabato e i giorni festivi, a condizione che l’ingresso sia stato prenotato on line o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo.
Come era stato anticipato nel decreto Covid, è stato prorogato lo stop agli spostamenti tra regioni anche gialle fino al 27 marzo, salvo che per fare ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione. Saranno ancora consentiti inoltre tutti gli spostamenti «motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute». Nelle zone rosse e arancioni resta valida la deroga per i piccoli comuni (quelli con meno di 5.000 abitanti), i cui residenti potranno spostarsi nell’arco di 30 km ma mai verso il capoluogo di provincia.
Chi abita in zona gialla e arancione potrà ancora andare a trovare amici e parenti una volta al giorno – nella regione in zona gialla e nel comune in quella arancione. Si potranno portare al seguito figli minori di 14 anni e persone non autosufficienti conviventi. Proibita ogni visita in abitazioni private, invece, per chi risiede nelle zone rosse. Le seconde case potranno essere raggiunte anche fuori regione, a meno che non si trovi in un’area rossa o la propria residenza o l’abitazione di destinazione. Spostamenti sempre e solo con il nucleo familiare.