Lombardia, Piemonte e Marche passano in zona arancione, la Basilicata invece diventa zona rossa. Stessa fascia del Molise, che ha chiesto e ottenuto di poter andare nella fascia con le restrizioni più rigide. La Liguria passa da arancione a gialla, mentre la Sardegna è la prima regione ad entrare in zona bianca. L’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha certificato la stabilità dell’indice Rt fermo a 0,99, porta a un inasprimento delle restrizioni nel Paese, lasciando solo 9 regioni in zona gialla.
Basilicata e Molise passano in zona rossa. «Ho richiesto di rendere tutta la regione Molise zona rossa da lunedì 1 Marzo. Il Governo ha accolto la mia istanza. È un momento delicato per il nostro territorio e chiedo al Governo – che gestisce la Sanità in Molise attraverso un Commissario nominato da Roma – di cambiare strategia e attivare tutte le misure necessarie. Da parte della Regione, per le residue competenze che ci rimangono, siamo a disposizione», ha scritto il presidente della Regione Molise Donato Toma su Facebook.
Ho richiesto di rendere tutta la regione Molise “zona rossa” da lunedì 1º Marzo. Il Governo ha accolto la mia istanza. È…
Pubblicato da Donato Toma su Venerdì 26 febbraio 2021
In zona rossa gli spostamenti sono consentiti solo per lavoro, salute o necessità, o per rientrare al domicilio, residenza o abitazione. Tutti i negozi non essenziali sono chiusi, ristoranti e bar possono fare asporto (i bar solo fino alle 18) e consegne a domicilio. Le visite in due persone a casa di qualcuno sono permesse solo nel proprio comune, e bisogna rientrare a casa entro le 22. Chi è residente in un comune con meno di 5mila abitanti può spostarsi per una visita a casa di qualcuno, al massimo in due, a una distanza non superiore a 30 chilometri fuori dai confini del comune stesso, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
Lombardia Piemonte e Marche si aggiungono ad Abruzzo, Toscana, Campania, Emilia Romagna, Umbria e alle province di Trento e Bolzano che si trovano in zona arancione. In queste regioni restano in vigore le regole generali, come il coprifuoco dalle 22 alle 5, mentre dalle 5 alle 22 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio comune. Non ci si può spostare tra comuni se non per motivi di lavoro, salute o necessità, ma si può sempre rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione. È sempre vietato consumare cibi e bevande sia all’interno dei locali delle attività di ristorazione che nelle loro adiacenze: bar e ristoranti potranno lavorare soltanto con le consegne da asporto e quelle a domicilio. La vendita con asporto di cibi e bevande è consentita dalle 5 alle 22, ma dalle 18 è vietata alle attività che svolgono servizio di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande. In area arancione resta in vigore anche la “deroga sulle visite”, secondo cui è possibile spostarsi una volta al giorno, dalle 5 alle 22, per fare una visita all’interno del proprio comune.
La Liguria passa da zona arancione a zona gialla. In zona gialla si trovano anche Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Sicilia, Calabria. Da oggi chi si trova in zona gialla potrà spostarsi liberamente all’interno della propria regione o provincia autonoma. Resta in vigore il coprifuoco: dalle 22 alle 5 ci si può spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Bar e ristoranti possono svolgere il servizio al tavolo fino alle 18. E fino alle 22 è sempre consentito il servizio di consegna a domicilio. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Vanno comunque rispettate le norme sul distanziamento, sugli ingressi scaglionati e sulla sosta nei locali solo per il tempo necessario all’acquisto dei beni.
La Sardegna è la prima regione italiana ad entrare in zona bianca, la zona con minori restrizioni secondo la classificazione del rischio introdotta a gennaio. In zona bianca sono inserite le regioni con un livello di rischio basso e un’incidenza settimanale dei contagi inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti per 3 settimane consecutive. L’ingresso in zona bianca consente libertà di spostamento e l’apertura di tutte le attività: piscine, palestre, musei, luoghi di cultura, cinema e teatri. Ma anche dii tenere aperti anche nelle ore serali bar e ristoranti. Rimangono in vigore solo l’obbligo della mascherina, il di distanziamento sociale e l’obbligo di sanificazione.