Il governo emanerà un decreto per introdurre nuovi divieti. La decisione è stata presa dalla cabina di regia che adesso attende i nuovi dati, in arrivo venerdì. A preoccupare l’esecutivo è l’impennata dei contagi provocata dalle varianti del coronavirus e l’aumento dei pazienti ricoverati in terapia. L’intenzione di Draghi, quindi, è di agire in fretta per evitare il collasso dei reparti negli ospedali e dare un’accelerata alle vaccinazioni. Per questo motivo, il governo varerà un nuovo Dpcm entro la fine di questa settimana.
Il governo sembra orientato a recepire l’indicazione del Cts sulla necessità di stabilire un automatismo e far passare in zona rossa le Regioni che superino i 250 contagi ogni 100mila abitanti. È inoltre probabile che vengano fissate limitazioni in tutta Italia da zona rossa nel weekend, blindando i fine settimana a partire dalla chiusura di bar e ristoranti. L’idea prevalente, in origine, sembrava essere quella di procedere quanto prima alla correzione del Dpcm, in modo che le nuove regole entrassero in vigore già nel prossimo fine settimana, il 13 e 14 marzo. Ma questa tempistica non è certa: i nuovi divieti potrebbero dunque entrare in vigore solo dal weekend successivo (20-21).
Resta inoltre ancora da decidere se impedire gli spostamenti delle persone come avviene in fascia rossa — ad eccezione di quelli per lavoro, salute e urgenza — oppure lasciare maggiore libertà di movimento, come era accaduto durante le festività natalizie, quando si era optato per la fascia arancione che impedisce di uscire dal proprio Comune ma consente di uscire di casa dalle 5 alle 22. Gli scienziati fanno esplicito riferimento a questa seconda ipotesi, sarà quindi il governo a dover stabilire se sia invece opportuna una stretta ancor più vigorosa.
In ogni caso nel fine settimana anche in fascia gialla saranno chiusi tutto il giorno i bar e i ristoranti, consentito soltanto l’asporto (fino alle 18 dai bar) e la consegna a domicilio. Un vero e proprio lockdown scatterà nelle zone rosse, dove saranno chiusi locali pubblici e negozi, vietati gli spostamenti, consentita l’attività motoria soltanto nelle adiacenze della propria abitazione. Le chiusure nel fine settimana rendono più difficile la possibilità di riaprire cinema e teatri il 27 marzo, come era stato invece stabilito dal Dpcm in vigore. I tecnici del ministero guidato da Dario Franceschini sono però al lavoro per proporre la stessa regola già applicata a musei e mostre: consentire l’ingresso del pubblico in sala dal lunedì al venerdì.
È l’ultima carta da giocare per evitare il lockdown nazionale. Nel verbale trasmesso dal Cts al governo gli scienziati sottolineano «il peggioramento della curva epidemiologica e una rapida diffusione delle varianti a maggiore trasmissibilità». Per questo evidenziano la necessità di rafforzare le misure della fascia gialla, che «servono a contenere ma non a mitigare la circolazione del virus», in modo da riportare l’Rt nazionale sotto la soglia dell’1. È il livello minimo oltre il quale si va in fascia arancione, mentre se va oltre l’1,25 si passa in fascia rossa.