Tutta Italia in zona rossa dal 3 al 5 aprile, compresi quindi i giorni di Pasqua e Pasquetta. La decisione è emersa dalla riunione tra presidenti di Regione, Enti locali e i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini. Dalla zona rossa nazionale saranno esentate le «regioni che in quel momento si troveranno in zona bianca» (attualmente solo la Sardegna), avrebbe precisato il ministro della Salute. Inoltre, Speranza ha comunicato che nelle prossime settimane, dal 15 marzo al 6 aprile, le zone gialle diventeranno automaticamente arancioni.
Il premier, però, non firmerà un nuovo Dpcm, come aveva fatto la scorsa settimana sulla scia del suo predecessore Giuseppe Conte, ma un decreto che dovrà quindi passare anche dal Parlamento. Il nuovo provvedimento, valido dal 15 marzo al 6 aprile, dovrebbe riproporre quindi il modello delle feste blindate, già sperimentato a Natale e Capodanno 2020: l’esecutivo deciderà quasi certamente per dei mini lockdown nei giorni di Pasqua, Pasquetta compresa. Misure che, nello specifico, potrebbero tradursi nella chiusura dei ristoranti, nel divieto di spostamento – salvo motivi di lavoro, salute e urgenza – e in un numero massimo di persone non conviventi da poter invitare in casa.
Confermato anche l’ingresso più tempestivo e diretto in area rossa: tutte le regioni che hanno incidenza settimanale superiore a 250 casi su 100 mila abitanti verranno inserite nell’area con le misure più severe attraverso lo strumento delle ordinanze del Ministro della Salute. Inoltre, i presidenti di Regioni e Province autonome possono istituire zone rosse o anche misure più restrittive (come il lockdown) «nelle Province in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti” oppure “nelle aree in cui la circolazione di varianti di SarsCoV-2 determina alto rischio di diffusività o induce malattia grave».
Già da settimane gli esperti si dicono scettici sull’efficacia della zona gialla nella gestione dell’epidemia, ormai in balia delle varianti Covid. Il Comitato tecnico scientifico ha avanzato l’ipotesi di far passare in arancione tutte le regioni ancora in area gialla, così da tenere sotto controllo la diffusione delle varianti.
Si attende il report sul monitoraggio settimanale dell’Iss che consegnerà all’esecutivo la nuova mappa del Paese e che mostrerà l’aggravarsi della situazione sanitaria. In base a questo il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà le nuove ordinanze che dovrebbero spostare molte Regioni nella fascia di rischio più alta, con quella rossa che accoglierà altre aree d’Italia, oltre a Basilicata, Campania e Molise. Fonti ministeriali ipotizzano un’Italia con ben 16 regioni rosse su 20 a partire da lunedì. Escluse dalla fascia di rischio più alta solo la Sardegna (bianca) e la Sicilia, Calabria e Umbria (gialle).