La mappa dell’Italia si tinge tutta di rosso e arancione a partire da lunedì 15 marzo. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà nuove ordinanze che faranno passare in area rossa le regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Basilicata, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento. Questi territori si aggiungono a Campania e Molise che restano in area rossa. Tutte le altre regioni – Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta – saranno in zona arancione. La sola Sardegna resta in zona bianca.
In base al nuovo decreto legge approvato dall’esecutivo, non solo l’intera Italia sarà in zona rossa a Pasqua e Pasquetta (3,4 e 5 aprile). Ma dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021 nelle regioni in zona gialla saranno in vigore le restrizioni stabilite per le zone arancioni (divieto di spostamento dal comune di residenza, bar e ristoranti chiusi). Per coloro che vivono in zona arancione sarà possibile fare visita ad amici e parenti che abitano nello stesso comune, dalle 5 alle 22, massimo in due persone oltre ai minori di 14 anni. Spostamento, invece, non consentito in zona rossa. Per le festività pasquali, dal 3 al 5 aprile, le misure previste per la zona rossa si applicheranno però su tutto il territorio nazionale. Sarà comunque possibile spostarsi all’interno della propria regione verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, massimo in due persone.
Secondo il monitoraggio della cabina di regia Iss-ministero della Salute, l’Rt nazionale è in salita a 1,6 (era 1,06). Il rapporto conferma per la sesta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio e osserva un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (50.256 contro i 41.833 la settimana precedente). «L’elevata incidenza, l’aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono di anticipare l’innalzamento/rafforzamento delle misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione». Viene ribadita l’importanza di ridurre in modo drastico le interazioni fisiche e di evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Il numero di ricoverati in terapia intensiva è «in forte aumento», con il tasso di occupazione a livello nazionale tornato sopra la soglia critica (31% contro 26% della scorsa settimana).