Il vaccino AstraZeneca è stato protagonista di ritiri di lotti e sospensione della vaccinazione in vari Paesi d’Europa, Italia compresa, in seguito a gravi reazioni avverse di tipo tromboembolico e alcuni decessi che hanno colpito alcune persone recentemente vaccinate. Lo stop, come specificato sia dall’Ema sia dall’Aifa è del tutto precauzionale e al momento non è emerso alcun legame specifico tra il vaccino e gli eventi avversi segnalati. Si evidenzia, inoltre, che l’incidenza degli eventi tromboembolici nella popolazione vaccinata è la medesima della popolazione generale.
Il tromboembolismo venoso è una patologia molto comune che rappresenta la terza malattia cardiovascolare più frequente. È dunque probabile che possano verificarsi alcuni episodi di trombosi in seguito all’immunizzazione, ma non per questo devono essere necessariamente correlati al vaccino. Ad ogni modo sono in corso delle indagini dell’Ema per chiarire eventuali correlazione sui vari eventi di coaguli di sangue e la somministrazione del vaccino AstraZeneca.
Oxford-AstraZeneca ha reso noti gli ultimi dati di sicurezza disponibili, piuttosto rassicuranti. Finora in tutta l’Europa e nel Regno Unito, su un totale di 17 milioni di soggetti vaccinati con il vaccino anti-Covid di AstraZeneca, «ci sono stati 15 eventi di trombosi venosa profonda e 22 eventi di embolia polmonare segnalati tra coloro a cui è stato somministrato il vaccino, in base al numero di casi che la Società ha ricevuto all’8 marzo. La società sottolinea che il dato è molto più basso di quanto ci si aspetterebbe che si verifichi naturalmente in una popolazione generale di queste dimensioni ed è simile per altri vaccini Covid-19 autorizzati». «L’attenta revisione dei dati di oltre 17 milioni di persone vaccinate in Ue e UK con il vaccino Covid-19 AstraZeneca – si legge — non ha mostrato evidenza di un aumento del rischio di embolia polmonare, trombosi venosa profonda o trombocitopenia , in qualsiasi fascia di età, sesso, lotto o in un determinato Paese».
In Italia, dall’11 febbraio, sono già state somministrate 1.093.000 dosi di AstraZeneca; un altro milione di dosi è stato consegnato ma non ancora somministrato. Il direttore Prevenzione del ministro della Salute, Gianni Rezza, si è detto certo che l’Ema «si riunirà a breve per chiarire ogni dubbio in modo da poter ripartire al più presto e in completa sicurezza con il vaccino AstraZeneca nella campagna vaccinale». «Confidiamo che chi ha ricevuto la prima dose riceverà la seconda nei tempi previsti», ha aggiunto. Secondo Rezza, nel nostro Paese, a fronte delle dosi somministrate, la sorveglianza Aifa e il Servizio Sanitario hanno registrato «limitatissimi eventi avversi gravi».
L’Agenzia Europea per i medicinali ha ribadito più volte, negli ultimi giorni, che il vaccino AstraZeneca è da considerarsi sicuro: «I benefici del vaccino AstraZeneca superano sempre i rischi». Il numero di eventi tromboembolici nelle persone vaccinate, spiega l’Ema, non è superiore a quello osservato nella popolazione generale. Giovedì 18 marzo arriverà comunque una nuova valutazione sulla sicurezza del vaccino da parte dell’autorità europea.