Oltre ad essere stata la prima a mettere a punto un vaccino innovativo, la multinazionale farmaceutica americana Pfizer ha avviato uno studio di fase 1 per un farmaco anti-Covid da assumere per via orale. Nello specifico, si tratta di un potente inibitore della proteasi, ovvero di un medicinale che punta a bloccare la proteasi del patogeno pandemico, l’enzima coinvolto nella produzione delle proteine. In parole semplici, con farmaci di questo genere si impedisce ai virus di replicarsi nelle cellule umane e dunque sono in grado di neutralizzare le infezioni virali.
After initial promising preclinical data, glad to share that we have begun dosing healthy adult participants in a Phase 1 clinical trial evaluating the safety and tolerability of our novel oral #antiviral treatment candidate for SARS-CoV-2 infections: https://t.co/CnoZBKs8Uf
— AlbertBourla (@AlbertBourla) March 23, 2021
La notizia è stata data dalla stessa azienda attraverso una nota in cui specifica che sta valutando «la sicurezza e la tollerabilità di un nuovo farmaco antivirale orale sperimentale per Sars-Cov-2»: il candidato si chiama PF-07321332 ed è «un inibitore della proteasi Sars-Cov2-3CL che ha dimostrato una potente attività antivirale in vitro contro Sars-Cov-2, nonché attività contro altri coronavirus, suggerendo un potenziale utilizzo nel trattamento di Covid-19 e potenziale utilizzo per affrontare future minacce di coronavirus». Non solo Covid, quindi, ma potrebbe essere efficace anche contro future pandemie.
Tutti i virus, incluso il Sars-Cov-2 che causa la malattia da Covid-19, hanno lo stesso obiettivo: invadere le nostre cellule, utilizzare i meccanismi interni delle nostre cellule per fare copie di se stesso e rilasciare il virus appena creato per infettare più cellule possibili. Ma è stato dimostrato che gli inibitori della proteasi, una classe di farmaci usati a lungo per trattare l’Hiv e l’epatite C, bloccano questo processo. Le terapie attualmente commercializzate che prendono di mira le proteasi virali non sono generalmente associate a tossicità e, come tale, questa classe di molecole può potenzialmente fornire trattamenti ben tollerati contro Covid-19.
«Affrontare la pandemia Covid-19 richiede sia la prevenzione tramite vaccino che un trattamento mirato per coloro che contraggono il virus. Dato il modo in cui Sars-Cov-2 sta mutando e il continuo impatto globale, sembra probabile che sarà fondamentale avere accesso alle opzioni terapeutiche sia ora che oltre la pandemia», ha affermato Mikael Dolsten, Direttore Scientifico e Presidente della ricerca e sviluppo Medical di Pfizer. «Abbiamo progettato PF-07321332 come una potenziale terapia orale che potrebbe essere prescritta al primo segno di infezione, senza richiedere che i pazienti siano ospedalizzati o in terapia intensiva. Allo stesso tempo, il candidato antivirale per via endovenosa di Pfizer è una potenziale nuova opzione di trattamento per i pazienti ospedalizzati».