Avvocato, vicepresidente del Pd e presidente della Commissione Lavoro di Montecitorio. E ora anche nuova capogruppo alla Camera del Pd. Debora Serracchiani ha ottenuto 66 voti, mentre l’ex ministra della Pubblica amministrazione Marianna Madia 24. L’elezione di Serracchiani segue di qualche giorno quella di Simona Malpezzi a capogruppo del Pd al Senato. A chiedere un rinnovamento dei capogruppo con la scelta di due donne era stato il nuovo segretario del partito Enrico Letta pochi giorni dopo la sua elezione aveva sollevato il problema dell’assenza di donne nelle posizioni di vertice del Partito democratico.
Dopo il voto di oggi sarò felice di lavorare insieme a @serracchiani e @SimonaMalpezzi. Due donne determinate, di qualità e competenti. Saremo un’ottima #squadra. Guardare avanti, @pdnetwork.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) March 30, 2021
«Vorrei ringraziare tutti i colleghi dal profondo» ha commentato a caldo Serracchiani, rivolgendo il suo pensiero a Graziano Delrio, «una guida saggia e autorevole» e al segretario Enrico Letta, dalla cui «scossa» ha detto testualmente la neocapogruppo, è arrivata una «opportunità» per le donne e per tutto il partito.
Classe 1970, nata a Roma ma friulana di adozione, balza agli onori delle cronache nel marzo 2009, quando già consigliera provinciale e segretaria del Pd di Udine, svolge un lungo intervento all’Assemblea dei Circoli del Pd. La militante friulana si era rivolta all’allora segretario Dario Franceschini con un discorso diretto e appassionato, attaccandolo garbatamente ma in maniera ferma sui ritardi del partito e del gruppo dirigente. Poco dopo arriva la sua candidatura alle elezioni europee di giugno, in cui fa il pieno di voti.
Nel 2013 vince le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia. A giugno di quello stesso anno viene scelta come responsabile nazionale dei trasporti e infrastrutture del Partito Democratico nella segreteria di Guglielmo Epifani, poi riconfermata come responsabile nazionale trasporti e infrastrutture nella segreteria nazionale del neoeletto segretario Matteo Renzi. Nel 2014 viene nominata vicesegretario del partito assieme a Lorenzo Guerini. Non si ricandida alle regionali del 2018 per un secondo mandato, ma corre per le politiche e viene eletta deputata. Si dimette dalla carica di vicesegretario del Pd il 6 marzo 2018 a seguito del risultato deludente ottenuto dal partito alle elezioni politiche 2018. Nel 2019 il presidente del Pd Paolo Gentiloni la sceglie come vicepresidente del partito.