Arriva la stretta anche sui viaggi in Europa: una nuova ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, dispone «per arrivi e rientri da Paesi dell’Unione Europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni». La quarantena è già prevista per tutti i Paesi extra Eu. Si tratta di una misura presa in extremis per arginare quanto più possibile l’esodo dei giorni di Pasqua.
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Il provvedimento è stato deciso dopo aver registrato un’impennata di prenotazioni di voli per l’estero nel timore che potesse accadere quanto già successo la scorsa estate con migliaia di persone in viaggio e un aumento dei contagi al rientro. Mentre migliaia di persone si stanno preparando a volare all’estero per le vacanze pasquali, le associazioni di categoria degli albergatori protestaNo con forza. «Non mi posso muovere dal mio Comune, ma posso volare alle Canarie: è assurdo, mentre l’85% degli alberghi italiani è costretto a restare chiuso», ha detto al Corriere della Sera Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi.
Il caso nasce da una nota diramata dal ministero dell’Interno che ha confermato il via libera per gli spostamenti verso l’aeroporto per andare all’estero. Per farlo, il sistema è molto semplice: «Sono giustificati se finalizzati a raggiungere il luogo di partenza di questo tipo di viaggi che, in quanto generalmente consentiti, non possono subire compressioni o limitazioni al proprio svolgimento». Quindi chiunque, anche in zona rossa, è legittimato a raggiungere l’aeroporto se munito di autocertificazione.
Le mete approvate dal governo per ora sono: Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco. Ma adesso si è deciso di porre un freno ai contatti al momento del ritorno in Italia. Le regole vengono ora integrate proprio dall’obbligo, previsto dall’ordinanza del ministero della Salute, di una quarantena di 5 giorni, prevista anche per chi rientra da un Paese dell’Ue.