Era una notizia attesa. Il vaccino contro il coronavirus Pfizer-BioNTech è «sicuro ed efficace» negli adolescenti dai 12 ai 15 anni, forse anche più che negli adulti. È quello che hanno riferito Pfizer e BioNTech sottolineando che nel trial clinico nessun bambino tra coloro che sono stati vaccinati è stato infettato (efficacia del 100%). I ragazzi hanno sviluppato forti risposte anticorpali e non hanno accusato gravi effetti collaterali. Si tratta della prima sperimentazione clinica dotto i 16 anni che arriva a una conclusione (Pfizer-BioNTech è già autorizzato dai 16 anni).
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«Condividiamo l’urgenza di estendere l’uso del nostro vaccino», ha dichiarato l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla esprimendo «la speranza di cominciare a vaccinare questo gruppo d’età prima dell’inizio del prossimo anno scolastico» negli Usa. Questo risultato potrebbe accelerare il ritorno alla normalità anche nelle scuole e, a secondo da quando i vari enti regolatori approveranno il vaccino per i minorenni, potrà cominciare la campagna vaccinale anche per loro. L’azienda farmaceutica intende chiedere negli Stati Uniti l’autorizzazione all’uso di emergenza dalla Food and Drug Administration (Fda) già nelle prossime settimane. È chiaro che se ci si vuole almeno avvicinare all’immunità di gregge limitando il più possibile la circolazione del virus e il rischio dell’insorgere di nuove varianti non può essere tralasciata la fascia pediatrica, che rappresenta un quarto della popolazione mondiale (in Italia gli under 18 sono il 17%).
Lo studio ha incluso 2.260 adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni. I bambini hanno ricevuto due dosi di vaccino a tre settimane di distanza – le stesse quantità e il programma utilizzato per gli adulti – o un placebo (soluzione con acqua salata). I ricercatori hanno registrato 18 casi di infezione da coronavirus nel gruppo placebo e nessuno tra i bambini che hanno ricevuto il vaccino. Il basso numero di infezioni rende però al momento non facile valutare in modo specifico l’efficacia del vaccino su questa classe di età. Gli adolescenti che hanno ricevuto il vaccino hanno prodotto in media livelli di anticorpi molto più elevati, rispetto ai volontari di età compresa tra 16 e 25 anni che hanno partecipato allo studio precedente. Inoltre i ragazzi hanno manifestato pochi effetti collaterali, proprio come succede agli anziani.
Pfizer e BioNTech hanno avviato una sperimentazione clinica del vaccino in bambini sotto i 12 anni e hanno iniziato la scorsa settimana le vaccinazioni di quelli tra i 5 e gli 11. Gli scienziati dell’azienda prevedono di iniziare a testare il vaccino la prossima settimana anche nei bambini più piccoli, di età compresa tra 2 e 5 anni, e dopo su bambini di età compresa tra 6 mesi e 2 anni. Le aziende monitoreranno per due anni i partecipanti alla sperimentazione per valutare la sicurezza e l’efficacia a lungo termine del vaccino. I Cdc hanno raccomandato di non far vaccinare i bambini con altri tipi di vaccini nelle due settimane prima e due settimane dopo all’immunizzazione contro il coronavirus.
Anche Moderna pochi giorni fa ha annunciato l’avvio di uno studio che testerà il suo vaccino dai 6 mesi agli 11 anni ed è iniziata la sperimentazione di fase 2-3 sui primi 6.750 bambini sani arruolati negli Stati Uniti e in Canada. I bambini saranno seguiti per un anno con l’obiettivo di controllare sicurezza, tollerabilità ed efficacia del vaccino. In uno studio separato sempre Moderna sta già sperimentando il suo vaccino su 3.000 bambini di età compresa tra 12 e 17 anni e i risultati sono attesi entro l’estate. Johnson & Johnson ha iniziato a testare il suo monodose sui bambini più grandi con l’obiettivo di sperimentarlo più avanti anche sui più piccoli e i neonati (tra i centri selezionati anche il Buzzi di Milano). Anche i risultati di AstraZeneca sui trial tra i 6 e i 17 anni sono attesi entro l’estate.