Tutta l’Italia resta in zona rossa o arancione fino al 30 aprile. Lo stop alla zona gialla, tra le questioni più discusse del nuovo decreto Covid, è stato riconfermato dopo Pasqua, ma con una clausola di possibile sblocco. Viene concesso la possibilità «di deliberare in Consiglio dei ministri un allentamento delle misure, qualora lo consentano l’andamento dell’epidemia e l’attuazione del piano vaccini».
Per passare nella fascia a più basso rischio contagi, e quindi a misure anti-coronavirus più leggere, centrali come sempre saranno i dati diffusi dalla Cabina di Regia. Ma c’è di più. Il governo Draghi stavolta ha deciso di inserire l’andamento del piano vaccinale regionale come criterio ufficiale di allentamento. «Potranno essere premiate, tornando in giallo, le Regioni che marciano più spedite nelle somministrazioni delle dosi alle persone anziane o fragili». La priorità è garantire che le due strategie vadano di pari passo: da un lato arginare la diffusione di Covid-19 con chiusure e restrizioni e allo stesso tempo correre spediti con la vaccinazione di massa. Un sistema che sembra aver funzionato ormai da tempo in Paesi come Israele e Regno Unito.
L’obiettivo a cui le regioni devono puntare per sperare di ottenere le deroghe previste dal governo nel decreto Covid prevede innanzitutto il calo drastico dei contagi in base alla popolazione. È necessario, innanzitutto, che l’indice Rt scenda sotto la soglia 1. Una meta complicata in questa fase dalla diffusione delle varianti che rallenta il calo della curva anche con le chiusure. Si aggiunge poi un secondo criterio che riguarda l’andamento delle vaccinazioni soprattutto sulla popolazione più anziana. Il nuovo decreto non prevede automatismi né al momento specifica la percentuale minima oltre cui considerare il ritmo di campagna vaccinale adatto per una zona gialla.
Non mancano regioni, però, già in buona posizione per candidarsi a qualche allentamento delle misure, con un possibile passaggio in zona gialla, per quanto rafforzata. Tra le regioni che finora hanno segnato i risultati migliori sulla copertura vaccinale dei più anziani c’è per esempio il Lazio, che deve comunque fare i conti con una pressione sulle terapie intensive ancora molto alta. Ma la regione governata da Nicola Zingaretti ha vaccinato finora il 41% degli over 80. Sono 128 mila le doppie somministrazioni eseguite, con più di 370 mila anziani chiamati almeno per la prima iniezione. Nella stessa situazione virtuosa c’è la Provincia Autonoma di Trento con il 41,37% e quella di Bolzano con il 35,73%.
Anche la Basilicata si classifica tra le Regioni con la percentuale più alta: su un totale di 46.235 di over 80 circa il 34,8% è stato completamente immunizzato, il 52% ha ricevuto almeno la prima dose. Emilia-Romagna e Valle d’Aosta si attestano oltre il 30% degli anziani ultra ottantenni vaccinati.