Nonostante le rassicurazioni dell’Agenzia europea del farmaco, che ha ribadito che «non ci sono prove» che suggeriscano di escludere alcune fasce di età (sopra i 18 anni) dalla somministrazione del vaccino contro il coronavirus di AstraZeneca, negli ultimi giorni diversi Paesi europei hanno annunciato o confermato limiti di età per l’impiego del vaccino, con decisioni poco coordinate e apparentemente in contrasto con altre prese negli scorsi mesi.
Inizialmente in Italia il vaccino di AstraZeneca era stato consigliato solo fino ai 55 anni, poi fino ai 65 e adesso anche per i più anziani. Il motivo era legato alla mancanza di sufficienti dati che ne garantissero l’efficacia, e le ragioni non erano di sicurezza. In alcuni Paesi europei si è venuta a creare una situazione apparentemente opposta in cui le somministrazioni sono sospese sotto determinate soglie di età, e questa volta in attesa di ulteriori studi sui possibili rischi di sicurezza. Le vicende di queste ultime settimane hanno contribuito a creare a ulteriori confusioni su uno dei vaccini su cui l’Unione Europea ha puntato molto per rallentare la pandemia.
L’Ema sta proseguendo le indagini sui casi estremamente rari di trombosi cerebrali tra alcuni individui vaccinati, che nelle scorse settimane avevano indotto buona parte dei paesi europei a sospendere l’utilizzo del vaccino. In seguito a una prima serie di verifiche, l’Agenzia europea del farmaco aveva dichiarato sicuro il vaccino di AstraZeneca, indicando come i benefici dal suo utilizzo superassero ampiamente i rischi.
Ma dalla Germania è arrivata la sospensione della somministrazione del vaccino AstraZeneca negli under 60 per possibili effetti collaterali, legati a eventi trombotici rari. La decisione del governo tedesco deriva fatto che in Germania sono stati segnalati 31 casi di trombosi, quasi tutte a livello cerebrale su 2,7 milioni di vaccinati, quasi tutti under 60. Si tratta di eventi avversi rari che in genere hanno una minore frequenza nella popolazione generale. Inoltre, la Commissione vaccinale tedesca (Stiko) ha suggerito di utilizzare un vaccino diverso alle persone sotto i 60 anni che devono ricevere la seconda dose.
Anche l’Olanda sospende temporaneamente la vaccinazione delle persone di età inferiore ai 60 anni. La decisione è stata presa in via precauzionale dal ministero della Salute olandese dopo che sono stati registrati alcuni casi di effetti collaterali, con trombosi estesa in combinazione con un basso numero di piastrine. L’effetto indesiderato si è verificato 7-10 giorni dopo la vaccinazione in donne di età compresa tra 25 e 65 anni. Altri Paesi hanno scelto limitazioni di età: in Svezia può essere somministrato a chi ha più di 65 anni, in Francia dai 55 anni in su.
Intanto, l’autorità di controllo dei medicinali del Regno Unito (Mhra, The Medicines and Healthcare products Regulatory Agency ) ha comunicato in un nuovo report di farmacosorveglianza dati aggiornati su casi di trombosi che potrebbero essere legati al vaccino AstraZeneca: sono stati segnalati 30 casi di eventi avversi riguardanti la coagulazione del sangue su oltre 18 milioni di somministrazioni del farmaco. Nel monitoraggio precedente l’Ente britannico aveva rilevato solo cinque casi su 11 milioni di somministrazioni. Con questi nuovi numeri il tasso di incidenti legati ai coaguli sale dunque a 1 su 600 mila, sottolineano gli esperti britannici.
Nel dettaglio 22 segnalazioni riguardano casi di trombosi venosa cerebrale (CVST, trombosi della vena sinusale) e 8 eventi di trombosi in combinazione con un basso numero di piastrine (trombocitopenia). I casi riguarderebbero nella quasi totalità persone under 60 anche se il rapporto reso pubblico non specifica la classe di età. mentre non ci sono stati report delle stesse reazioni con i vaccini Pfizer, gli altri usati in Gran Bretagna. «Sulla base di questa revisione – conclude l’agenzia – i benefici dei vaccini contro il Covid-19 continuano a superare ogni rischio, e le persone dovrebbero continuare a fare il vaccino quando vengono invitate. I vaccini Astrazeneca e Pfizer hanno mostrato livelli molto alti di protezione, e tutti i vaccini e i farmaci mostrano qualche effetto collaterale».