«Sul piano dell’immigrazione noi esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia». Da Tripoli il premier Mario Draghi ha ringraziato il governo libico per “i salvataggi” dei migranti in mare, pur essendo noto che la guardia costiera libica spesso non interviene in soccorso delle imbarcazioni in difficoltà, lasciando che i migranti muoiano in mare, così come sono conosciute le condizioni disumane dei campi libici.
Dalla firma del memorandum di intesa del 2017, quando presidente del Consiglio era Paolo Gentiloni e ministro dell’Interno Marco Minniti, l’Italia ha finanziato la cosidetta “guardia costiera” libica con oltre 20 milioni di euro, di cui 10 approvati nel 2020. La guardia costiera è in realtà un corpo militare composto principalmente da ex militari e trafficanti, creato, addestrato e finanziato dall’Italia per intercettare i migranti nel mediterraneo e riportarli in Libia, un paese che non riconosce la Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951. Dal 2017, oltre 600 mila persone, tra migranti e rifugiati, sono state intercettate in mare dalla guardia costiera e trattenute nei centri di detenzione libici. Questi campi sono stati più volte denunciati dalle organizzazioni internazionali, compresa l’Onu, per le violazioni dei diritti umani che vengono perpetrate al loro interno e per le condizioni disumane in cui vengono lasciati i migranti.
Le dichiarazioni di Draghi non sono, quindi, piaciute alla sinistra. «Draghi esprime soddisfazione per il lavoro della Libia sui salvataggi? Evidentemente gli sfugge la differenza tra salvataggio e cattura». Il primo a contestare le parole sui migranti del premier Mario Draghi è stato Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana. «In Libia – continua – migranti vivono in condizioni inumane e atroci, come confermato da tutte le organizzazioni internazionali. Esprimere soddisfazione per il lavoro della Libia su questo fronte mi pare francamente inaccettabile». All’indignazione di Fratoianni si aggiunge quella di gran parte della sinistra. “L’Italia deve contribuire alla stabilizzazione e alla pace della Libia, dopo la terribile guerra civile fomentata anche da potenze straniere. Grave che Draghi abbia ignorato le violenze e le torture, subite dai migranti nei campi di detenzione, denunciate dall’Onu», scrive l’ex presidente della Camera Laura Boldrini.
L’Italia deve contribuire alla stabilizzazione e alla pace della #Libia, dopo la terribile guerra civile fomentata anche da potenze straniere.
Grave che #Draghi abbia ignorato le violenze e le torture, subite dai migranti nei campi di detenzione, denunciate dall’ONU.
— laura boldrini (@lauraboldrini) April 6, 2021
La soddisfazione di Draghi è ritenuta «inaccettabile» anche dal parlamentare del Partito Democratico, Matteo Orfini. «Draghi ha espresso “soddisfazione” per quello che la Libia fa sul salvataggio dei migranti. Significa dirsi soddisfatti della sistematica violazione dei diritti umani. Era inaccettabile quando lo dicevano i suoi predecessori. È inaccettabile anche oggi che a dirlo è lui», scrive il deputato dem su Twitter.
Draghi ha espresso “soddisfazione” per quello che la Libia fa sul salvataggio dei migranti.
Significa dirsi soddisfatti della sistematica violazione dei diritti umani.
Era inaccettabile quando lo dicevano i suoi predecessori.
È inaccettabile anche oggi che a dirlo è lui.— Orfini (@orfini) April 6, 2021