L’annuncio di creare una Super League ha fatto tremare l’Uefa, le federazioni, le leghe nazionali e gli equilibri del calcio europeo. Il piano è quello di costituire una nuova competizione calcistica, riservata ai migliori club d’Europa, che di fatto ingloberebbe l’attuale Champions League a partire dalla stagione 2022/2023.
L’idea, nata, pensata e portata da avanti dal presidente del Real Madrid Florentino Perez, con l’ausilio del Manchester United e in seconda istanza dalla Juventus, si fonda su una competizione a cui partecipano i club più ricchi o quelli che vantano un passato glorioso. «I migliori dovrebbero sempre giocare con i migliori» sosteneva Florentino Perez già nel 2009. Il progetto è riemerso pochi mesi fa, quando si sono diffuse notizie relative a un documento firmato che delineava la nascita della Superlega, con 20 squadre.
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Le 12 società fondatrici sono: Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid in Spagna; Juventus, Milan e Inter e sei club inglesi (Manchester United, Manchester City, Liverpool, Arsenal, Chelsea e Tottenham). Il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund, nonostante l’invito a partecipare, hanno declinato l’invito e lo stesso ha fatto il Paris Saint Germain, anche perché il suo presidente Nasser al Khelaifi da un lato siede nel board della Uefa e dall’altro è a capo della beIN Media Group, broadcaster che versa milioni di dollari per i diritti tv della Champions League.
I club fondatori avranno 3,5 miliardi come contributo una tantum a supporto dei loro piani di investimento e per “blindare l’impatto della pandemia Covid 19”. La torta dei diritti tv sarà di circa 4 miliardi. E un singolo club potrebbe incassare fino a 350 milioni a stagione.
Il format prevede 20 squadre: 15 membri fondatori, qualificati di diritto, e 5 club ammessi a rotazione in base ai risultati sportivi. La formula prevede due gironi da 10 squadre: le prime tre di ogni gruppo accedono direttamente ai quarti di finale (non ci sarebbero gli ottavi), insieme alle due vincenti degli spareggi fra quarta e quinta classificata. Dai quarti di finale la formula ricalca quella dell’attuale Champions League: gare di andata e ritorno a eliminazione diretta, finale in una partita unica.
La Superlega Europea rappresenta un’evidente minaccia per lo status quo del calcio, un attacco frontale al potere di Fifa, Uefa, federazioni e leghe nazionali. Il progetto prevede che i principali club del mondo si mettano in proprio sfuggendo in qualche modo al controllo delle istituzioni del calcio. Non è un caso, dunque, che queste si siano schierate compatte contro il progetto di una Superlega, con termini durissimi e minacce di provvedimenti altrettanto severi: si va dall’esclusione da coppe a campionati alla possibilità di azioni legali con richieste nell’ordine dei miliardi per i danni causati.