Arrivano ulteriori chiarimenti dall’Ema in merito al vaccino prodotto da Astrazeneca. L’Agenzia europea per i medicinali ha ribadito che i benefici del vaccino Vaxzevria superano i rischi in tutte le fasce d’età. Nessun limite d’uso da parte di Ema dunque per il vaccino di Oxford, anzi ne raccomanda la somministrazione della seconda dose a chi ha già ricevuto la prima.
«In linea con le informazioni sul prodotto si raccomanda la seconda dose tra 4 e 12 settimane dalla prima. Al momento non ci sono dati, o i dati sono limitati, per modificare le attuali raccomandazioni», spiega l’Agenzia europea per i medicinali. «L’esposizione e il tempo di follow-up – precisa l’ente regolatorio Ue – non sono stati sufficienti per determinare se il rischio di trombosi associate a piastrine basse dopo una seconda dose» di Vaxzevria «differirà dal rischio dopo la prima dose». Alcuni Paesi europei come Francia e Germania hanno invece optato per offrire un vaccino alternativo a chi ha fatto la prima dose con AstraZeneca.
Il pronunciamento segue quello di poche settimane fa, quando l’Ema parlò di un «possibile legame» tra il vaccino AstraZeneca e rarissime trombosi: anche in quel caso, però, l’Ema spiegò che i benefici superano i rischi. Da quel momento, i fenomeni di trombosi rare sono inclusi nel «bugiardino» del vaccino. L’Ema, in ogni caso, ribadisce che «l’analisi potrebbe cambiare non appena saranno disponibili nuovi dati». Peter Arlett, responsabile dei dati ha infatti spiegato in conferenza stampa: «Il nostro lavoro continua. La sicurezza di tutti i vaccini Covid-19 è la nostra massima priorità e tutti i nuovi dati verranno valutati immediatamente e il pubblico verrà aggiornato».