Ora che la macchina dei vaccini è appena andata a regime rispettando alla lettera il programma del commissario Figliuolo — 500mila somministrazioni al giorno (508.158 il 29 aprile, 500.320 il 30 aprile) – non resta che sperare che la consegna delle dosi arrivi nei tempi e nei quantitativi previsti. A maggio sono destinate all’Italia 17 milioni di fiale, a giugno altre 30.
Se le forniture non subiranno pesanti riduzioni si potrebbe passare alle vaccinazione di massa già a partire dal 15-20 maggio. «Quando avremo messo in sicurezza gli over 80, 70 e 65 si potrà dare la possibilità alle aziende di vaccinare il proprio personale e superare il concetto di classe di età», ha chiarito il commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. L’idea è insomma completare la vaccinazione degli over 65, per poi aprire all’immunizzazione senza fasce d’età e forse senza neppure la prenotazione.
LEGGI ANCHE: Emergenza vaccini, le regioni senza più scorte attendono rifornimenti
Si comincerà con la campagna di vaccinazione aziendale perché i lavoratori devono avere una corsia preferenziale per far ripartire il Paese. Si aggiungeranno almeno 732 punti vaccinali all’attuale rete coinvolgendo tutte le grandi aziende che hanno già contattato la struttura commissariale e le regioni, di cui una gran parte aderisce a Confindustria che ne ha stilato il programma. Alcune potranno persino diventare dei centri Asl per vaccinare non solo i propri addetti ma anche la comunità territoriale. In quegli stessi giorni verranno vaccinati la gran parte degli over 60 rimasti e prenderà l’avvio la copertura della fascia 55-59 anni di cui molte regioni stanno aprendo in questi giorni le prenotazioni.
Le adesioni per la fascia 50-54 anni si apriranno invece realisticamente attorno al 17 maggio, segnalano alcune regioni come Veneto, Piemonte e Lombardia. Di solito lo scostamento tra prenotazione poi somministrazione è quantificabile nell’ordine di 20-25 giorni. Uno scarto temporale che permette di dare una proiezione puntuale della curva vaccinale ove non dovessero verificarsi punti di rottura, cioè consegne mancate o sospensione precauzionale di qualche vaccino. A scalare con l’età avverranno le prenotazioni successive.
A fine maggio, registrano gran parte delle regioni, si avvieranno le adesioni per la fascia 45-49 anni che quindi andrà a puntura attorno al 20 giugno. La fascia 40-44 anni slitterà di una decina di giorni e dovrebbe essere coperta entro la prima decina di luglio. L’immunità di gregge al 60% è prevista a fine luglio e all’80% a settembre.