Gran parte d’Italia resta zona gialla, con poche variazioni nei colori delle regioni. La Valle d’Aosta passerà in zona rossa, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna saranno in zona arancione e tutte le altre regioni saranno in zona gialla: i cambi di colore riguarderanno quindi solo Valle d’Aosta (che era in zona arancione) e Sardegna (che era in zona rossa).
L’unica Regione ora in zona rossa è la Valle d’Aosta, che accede alla fascia con più restrizioni non per l’indice Rt, ma per un’incidenza che supera il valore limite dei 250 casi ogni 100mila abitanti: in Regione l’ultimo valore registrato è di 265, di pochissimo al di sopra della soglia. Chi si trova nella zona rossa deve sempre essere in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti (lavoro, necessità, salute). Non è consentito spostarsi per andare a far visita ad amici o parenti. È sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno, all’esterno e nelle adiacenze dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.). La consegna a domicilio è consentita senza restrizioni. Chiusi barbieri, parrucchieri e estetisti.
In arancione ci sono Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. Per la Basilicata i dati sembrano in miglioramento, ma l’indice Rt è ancora al di sopra del valore di 1, esattamente a 1,02. In Calabria invece la conferma della zona arancione dipende dalla valutazione di impatto considerata alta, così come in Puglia. In Sicilia, invece, a incidere è anche e soprattutto l’Rt, ora a 1,05. In miglioramento sono anche i dati della Sardegna, con incidenza bassa e anche Rt in calo, ma la Regione veniva dalla zona rossa. In zona arancione, si può uscire dal comune, se ha fino a 5.000 abitanti, e spostarsi di 30 km senza però recarsi in un capoluogo. Bar e ristoranti sono chiusi. Rimane consentito l’asporto di cibo e bevande fino alle 18 dai bar e fino alle 22 da enoteche, vinerie e ristoranti. È sempre consentita la consegna a domicilio di cibo e bevande.
In zona gialla ci sono: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Umbria e Veneto. Nelle zone gialle, tornate in vigore il 26 aprile, hanno riaperto bar e ristoranti, sia a pranzo che a cena ma solo per il servizio all’aperto; hanno riaperto anche musei, cinema, teatri e sale da concerto, ma con capienza ridotta, ed è tornato possibile fare attività fisica all’aperto, anche per gli sport di contatto.