«L’effetto riaperture si fa sentire sull’economia italiana e il Pil del nostro Paese potrebbe tornare a crescere già dal trimestre in corso». Lo ha detto il premier Mario Draghi nella conferenza stampa di presentazione del decreto Sostegni bis, approvato oggi dal Consiglio dei ministri. «Un decreto – ha sottolineato Draghi – diverso dal passato perché guarda al futuro, guarda al Paese che si riapre ma al tempo stesso non lascia indietro nessuno. Assiste e aiuta. Dobbiamo sconfiggere la pandemia per rilanciare l’economia — ha aggiunto — il miglior sostegno è la riapertura. Ci aspettiamo un rimbalzo già nel prossimo trimestre. Anche se è ancora presto per parlare di crescita sostenuta: per questa ci sarà bisogno del Pnnr».
L’auspicio del premier è però che non ci debba più essere bisogno a breve di ulteriori decreti basati su ristori e sovvenzioni. «Se la situazione pandemica continua a migliorare come vediamo attualmente, mi auguro che non ci sarà bisogno di decreti di questo tipo nel corso di quest’anno», ha detto Draghi. Di certo non sono previsti interventi a breve di tipo fiscale: «Non è il momento di prendere soldi ai cittadini ma di darli», ha detto il presidente del Consiglio liquidando una domanda sulla proposta del segretario del Pd, Enrico Letta di destinare ad una dote giovani risorse prelevate ai più ricchi. Draghi aveva comunque già sottolineato l’impegno dell’esecutivo per i giovani, sia sul fronte dell’occupazione, sia sul fronte dell’acquisto della casa: saranno abolite le imposte di registro e sul mutuo e, per quelli che hanno un reddito basso, lo Stato si impegna a garantire l’esposizione bancaria sull’80% del mutuo stesso.
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«La riapertura è il miglior sostegno», ha ribadito Draghi. «Voglio esprimere la mia soddisfazione per la decisione di lunedì scorso sulle riaperture graduali con il rischio calcolato». Una accelerazione che è frutto del buon avanzamento della campagna vaccinale. «Le riaperture sono in gran parte frutto delle vaccinazioni. La logistica sta andando bene e se c’è una cosa di cui vado fiero è la sterzata che si è data sulle classi di età. Si è data la priorità ai soggetti più fragili: due mesi fa la classe 70-79 anni era la categoria meno vaccinata, oggi siamo all’80%».
Il premier Draghi p poi entrato nel merito del nuovo decreto, che prevede uno scostamento di bilancio di circa 40 miliardi di euro, di cui 17 a imprese e professioni, 9 alle imprese per aiuti sul credito, 4 ai lavoratori e alle fasce in difficoltà. Nel provvedimento sono state inserite 370 mila nuove partite Iva, che beneficeranno quindi di aiuti dallo Stato. «Per la prima volta accanto al criterio del fatturato si usa anche l’utile che è molto più giusto, ma ovviamente ci vorrà più tempo. La seconda novità è l’arco temporale che ora abbraccia 370mila nuove partite Iva che vengono incluse». Altri quattro miliardi del dl Sostegni bis andranno «ai lavoratori e alle fasce in difficoltà in parte per supplire alla situazione di emergenza, sia per accompagnare i lavoratori in un processo che sarà complicato. Bisognava attrezzarsi ad affrontare questa congiuntura che è positiva ma difficile».