Si chiamerà “Eu Digital Covid Certificate”, cioè Certificato Covid Ue digitale. Il nome è diverso, ma la sostanza è lo stessa: è il green pass che permetterà ai cittadini europei vaccinati, guariti o in possesso di un recente test negativo al Covid di muoversi tra i Paesi dell’unione europea. Dopo giorni di trattative, Commissione, Consiglio e Parlamento Europeo hanno trovato un accordo forte per dare il via al certificato che «non sarà una precondizione per esercitare il diritto alla libertà di circolazione».
«Il certificato digitale Covid dell’Ue sarà un elemento fondamentale sulla strada per ripristinare i viaggi agevoli e sicuri in tutta l’Unione europea». Lo scrive su Twitter la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, congratulandosi con i negoziatori per aver raggiunto l’accordo.
Congratulations to the negotiators from the 🇪🇺 institutions and to @dreynders for this successful outcome!
The EU Digital COVID Certificate will be a key building block on the road to restoring safe and easy travel across the EU. https://t.co/V55Qk35HYf
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) May 20, 2021
In base all’intesa raggiunta – che dovrà passare comunque al vaglio del Parlamento europeo prima di entrare in vigore il primo luglio e che sarà sul tavolo dei leader europei al vertice di lunedì 24 maggio e martedì 25 maggio prossimi – il certificato sarà disponibile sia in formato digitale che cartaceo. Attesterà se una persona è stata vaccinata contro il coronavirus o ha un risultato recente di test negativo o è guarita dall’infezione. Il fatto di aver trovato un’intesa a livello Ue permetterà agli Stati membri di emettere certificati che saranno poi riconosciuti e accettati negli altri paesi dell’Unione.
Il regolamento sul Green pass Ue resterà in vigore per 12 mesi. Per venire incontro alle esigenze dei cittadini e alle richieste dell’Eurocamera sulla gratuità dei test, la Commissione europea si è impegnata a mobilitare a questo scopo almeno 100 milioni di euro nell’ambito dello “Strumento di sostegno di emergenza per l’infezione da Sars-CoV-2”.
Formalmente il certificato «non sarà una precondizione per esercitare il diritto alla libera circolazione» e non sarà considerato un documento di viaggio, ma consentirà comunque di spostarsi da un Paese all’altro dell’Unione senza ulteriori adempimenti. In seguito all’adozione del Green pass i Paesi Ue non potranno più imporre ulteriori restrizioni di viaggio, come la quarantena, l’autoisolamento o i tamponi, «a meno che tali misure non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica» in risposta alla pandemia di Covid. Le eventuali misure restrittive dovrebbero essere comunque notificate agli altri Stati membri e alla Commissione almeno 48 ore prima di entrare in vigore.