Le autorità bielorusse hanno costretto un aereo della compagnia low cost irlandese Ryanair in volo da Atene a Vilnius (in Lituania) a deviare il proprio percorso e ad atterrare nella capitale bielorussa Minsk con l’obiettivo di arrestare Roman Protasevich, blogger e giornalista di opposizione che si trovava a bordo. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale bielorussa Belta, sarebbe stato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko a dare l’ordine di deviare l’aereo.
Protasevich era stato accusato dal regime bielorusso di atti di terrorismo per il suo ruolo nell’organizzazione delle enormi proteste dello scorso anno contro Lukashenko, che a sua volta era stato accusato di aver manipolato le elezioni di agosto per ottenere il sesto mandato presidenziale consecutivo.
Roman Protasevich era in vacanza ad Atene con la sua fidanzata 23enne Sophia Sapega e insieme stavano facendo ritorno a casa a Vilnius in Lituania, dove viveva da novembre. «L’equipaggio è stato informato di una potenziale minaccia alla sicurezza a bordo dai controllori del traffico aereo bielorussi», spiega Ryanair in una nota riportata dal Corriere della Sera. Il suo equipaggio, in realtà, avrebbe voluto proseguire sulla rotta prevista. Ma Lukashenko ha fatto alzare in volo un Mig29, un caccia, così il Boeing è stato costretto a scendere a Minsk.
Giornalista di 26 anni, Protasevich è il fondatore di Nexta, il maggior canale informativo del Paese su Telegram: negli ultimi mesi era ricercato per la sua partecipazione alle manifestazioni dello scorso anno seguite alle elezioni-farsa che hanno portato alla rielezione di Lukashenko. Ora rischia quindici anni di carcere. Con lui è stata arrestata la sua ragazza, una cittadina russa di 23 anni, Sophia Sapega, che sta frequentando un master all’Università Europea di Scienze Umanistiche di Vilnius nell’ambito del programma di Diritto Internazionale e dell’Ue.
Era stato proprio Protasevich a raccontare sui social di essere stato seguito ad Atene, dove era in vacanza. Poco prima aveva anche incontrato Svetlana Tikhanovskaya, la principale leader dell’opposizione giunta nella capitale greca per alcuni incontri politici. «All’aeroporto—ha scritto Roman — un uomo mi è stato dietro fino all’imbarco e ha tentato di fotografare il mio passaporto». Poi il volo, regolare, fino all’atterraggio a Minsk. Le autorità hanno fatto scendere i passeggeri: di questi, secondo un sito bielorusso, sei non sarebbero ripartiti per la Lituania: forse erano agenti del Kgb. Il governo di Lukashenko ha fatto sapere che l’intervento ha «difeso l’Europa», negando di essere intervenuto per catturare un dissidente.
L’atterraggio forzato del volo commerciale Ryanair sarà sul tavolo dei leader Ue che lunedì sera ne discuteranno durante la cena di lavoro che aprirà il Consiglio europeo straordinario. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha «condannato nel modo più forte possibile l’atterraggio forzato», ha chiesto la liberazione del giornalista dissidente Roman Protasevich e ha annunciato che i leader Ue discuteranno di «questo incidente senza precedenti», assicurando che «non rimarrà senza conseguenze». Ma ha anche detto che «sarà essenziale un’indagine dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile sull’accaduto».