L’Italia potrebbe seguire il modello della Francia e adottare l’obbligo di Green pass per accedere a tutti gli eventi, ma anche ad alcuni luoghi come bar, cinema, ristoranti, centri commerciali e mezzi di trasporto. Niente è ancora deciso, ma tra Palazzo Chigi, ministero della Salute e segreterie dei partiti si discute della possibilità di rendere obbligatoria la carta verde per partecipare ad alcune manifestazioni dove il rischio di contagi è alto, proprio come già accade per i banchetti di nozze.
Sono alcune regioni a chiederlo, anche sulla spinta del commissario Francesco Paolo Figliuolo, che ritiene applicabile il metodo francese in Italia, con la possibilità di accedere ad alcuni eventi o luoghi anche ricorrendo semplicemente al tampone. «Fare subito come ha fatto la Francia applicando ‘sul serio’il Green pass – è la linea del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri – Pensiamo alle discoteche se concedessimo ai locali di aprire per i clienti con il Green pass, avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi. Perché il Green pass oggi è un mezzo per non tornare indietro quando i contagi saranno più elevati»
L’idea, condivisa dal Pd e dal ministro di Leu Roberto Speranza, è quella di evitare nuove chiusure di locali pubblici o altre attività, ma far pagare un prezzo a chi non si vaccina. Lega e Fratelli d’Italia già fanno muro e il premier Mario Draghi non vuole aprire lo scontro con i partiti. Ma di fronte alla risalita di contagi si ritiene indispensabile muoversi con anticipo per rallentare la corsa della variante Delta.
Tante le proposte. Per Italia Viva e il suo leader Matteo Renzi servirebbe un «obbligo vaccinale al personale sanitario e scolastico». « Bisogna estendere l’uso del Green pass per il ritorno alla normalità di tutte le attività, e in particolare per garantire le esigenze di socializzazione nella scuola, sui luoghi di lavoro e nelle occasioni ludiche e di svago. Non si possono invocare riaperture indiscriminate senza un richiamo alla responsabilità individuale che riverbera sulla salute collettiva», afferma il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Il Movimento 5 Stelle frena, mentre Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, parla invece di «follia anticostituzionale». Sulla stessa linea, anche se i toni sono diversi perché siede nella maggioranza, anche Matteo Salvini della Lega: «Diciamo che le scelte estreme non piacciono né a me né a Draghi. Noi non siamo per gli estremismi. Il modello francese non è un modello, è fuori discussione. Ovviamente bisogna continuare con il rispetto delle regole per situazioni di grande assembramento».
«Una via italiana all’utilizzo ampio del green pass». È la proposta della ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini volta a contrastare la diffusione della variante Delta. «Non inseguiamo modelli stranieri ma certamente il governo valuterà di estendere l’utilizzo del Green pass ad altri servizi nella logica di incentivare le vaccinazioni», ha aggiunto. Tutto finalizzato a evitare nuove restrizioni diffuse: «L’Italia non deve più chiudere, dobbiamo proseguire con il mantenimento di quelle riaperture che sono il frutto di un grande lavoro e quindi sicuramente – conclude la ministra – il governo dovrà valutare l’utilizzo del Green pass ma senza copiare modelli stranieri».