Mentre in Italia sul Green pass obbligatorio è in corso un dibattito, in Europa non mancano i Paesi che hanno deciso di ricorrere a questa soluzione per accedere a luoghi al chiuso (ristoranti, bar, musei e anche parrucchieri), mezzi di trasporto o eventi. Il modello che si studia da lontano, valutandone i pro e i contro e chiedendosi se possa essere applicato anche nel proprio territorio, è quello della Francia di Macron. Di fronte alla corsa della variante Delta, e al rischio di nuovi lockdown, Parigi ha deciso di giocare la carta dei vaccini per contenere i contagi coronavirus: estendere l’obbligo di pass sanitario – che certifichi la vaccinazione o un test con esito negativo – per entrare in caffé, ristoranti, centri commerciali, ma anche aerei, treni, pullman di lunga percorrenza e strutture mediche.
L’impennata di infezioni dovuta alla variante Delta sta preoccupando sempre di più gli esecutivi europei e non solo. Tanto che l’obbligo di somministrazione ormai si fa strada a tutte le latitudini, specie per gli operatori sanitari o altri gruppi ad alto rischio di contagio. In Europa sono già cinque i Governi che hanno adottato questa linea. In Inghilterra, a partire da ottobre sarà obbligatorio per gli operatori delle case di cura essere completamente vaccinati contro il coronavirus.
Una scelta che è già in vigore in Italia, dove un decreto approvato a marzo impone che gli operatori sanitari, compresi i farmacisti, vengano vaccinati. Chi rifiuta rischia di incorrere in sanzioni disciplinari come la sospensione dal luogo di lavoro e la decurtazione dello stipendio. Una scelta in sintonia con quella presa dalla Grecia, che ha reso obbligatorie le vaccinazioni per il personale delle case di cura e per gli altri operatori sanitari, e dalla Francia, che pochi giorni fa ha stabilito che tutti gli operatori sanitari dovranno ricevere la vaccinazione completa. Quella di rendere la vaccinazione obbligatoria per alcune categorie di persone è un’idea ormai sostenuta apertamente anche dal Governo della Polonia, pronta a introdurre, a partire da agosto, l’obbligo di immunizzazione per gli individui ad alto rischio.
Se in Europa l’obbligo vaccinale procede a piccoli passi, in altre regioni del mondo è stato introdotto in maniera molto più drastica. L’Indonesia ha reso obbligatorie le vaccinazioni contro il Covid-19 a febbraio, con la capitale Jakarta che ha minacciato multe fino a 5 milioni di rupie (357 dollari) per chi ha rifiutato il vaccino. Non vanno per il sottile nemmeno le autorità del Turkmenistan, che dal 7 luglio hanno reso obbligatoria la vaccinazione contro il Covid-19 per tutti i residenti di età pari o superiore ai 18 anni.
L’Australia ha deciso di rendere i vaccini obbligatori per i lavoratori che si occupano degli anziani e per chi è impiegato negli hotel usati per la quarantena. L’obbligo è scattato anche per gli atleti paralimpici diretti a Tokyo. La Russia ha richiesto una prova di avvenuta vaccinazione o un test negativo a chiunque voglia frequentare bar e ristoranti. Mentre il Kazakistan introdurrà vaccinazioni obbligatorie o test settimanali per le persone che lavorano in gruppi di più di 20 persone.
L’Arabia Saudita ha invece introdotto il sistema “no jab, no job” (traducibile in italiano come “niente lavoro senza la dose”). Da maggio Riad ha ordinato a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato che desiderano frequentare un luogo di lavoro di vaccinarsi. La vaccinazione sarà inoltre richiesta per entrare in qualsiasi istituto governativo, privato o educativo e per utilizzare i mezzi pubblici a partire dal 1 agosto. I cittadini sauditi avranno bisogno di due dosi di vaccino Covid-19 prima di poter viaggiare fuori dal regno a partire dal 9 agosto.
Negli Stati Uniti si procede in ordine sparso. A San Francisco per esempio è stato imposto l’obbligo di vaccinazione anti-Covid ai dipendenti pubblici. In tutto il Paese migliaia di aziende hanno imposto la doppia iniezione, pena il licenziamento. Una pratica che ha precedenti nella storia Usa e che i tribunali stanno difendendo. In alcuni Stati si invoglia la popolazione a vaccinarsi usando degli incentivi. Gretchen Whitmer, governatore del Michigan (dove solo il 62% della popolazione ha ricevuto la prima dose) ha lanciato una lotteria con in palio 5 milioni di dollari e nove borse di studio di 55.000 dollari per i vaccinati. In Arkansas, dove solo il 33,9% dei residenti è immunizzato, il governatore Asa Hutchinson ha messo in moto una flotta di cliniche mobili.