L’Agenzia europea per i medicinali ha raccomandato ai paesi europei di autorizzare la somministrazione del vaccino contro il coronavirus di Moderna (Spikevax) anche agli adolescenti tra i 12 e i 17 anni: finora era autorizzato per la somministrazione solo su chi aveva almeno 18 anni. La procedura di somministrazione sarà uguale a quella adottata per gli over 18 e prevederà, quindi, due dosi a distanza di quattro settimane l’una dall’altra.
«Vogliamo assicurarci che i bambini possano continuare a vivere la loro vita nel modo più sicuro possibile. Al di là delle decisioni dei governi, questa è una decisione che deve essere presa dai genitori con i loro figli», scrive in un tweet la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides.
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Il vaccino è stato testato su circa 4mila adolescenti che non fossero già stati contagiati dal coronavirus, e il livello di anticorpi prodotti contro il virus è stato paragonabile a quello rilevato sui maggiori di 18 anni. Lo studio è stato effettuato confrontando 2.163 bambini che hanno ricevuto il vaccino, tra cui nessuno ha sviluppato il Covid-19, e 1.073 bambini a cui è stata somministrato un placebo: quattro di loro hanno sviluppato sintomi della malattia.
«Questi risultati hanno consentito al Comitato per i medicinali umani di concludere che l’efficacia di Spikevax nei soggetti di età compresa tra 12 e 17 anni è simile a quella negli adulti», scrive l’Ema in una nota. Il Chmp precisa che, «a causa del numero limitato di bambini e adolescenti inclusi nello studio, il trial non avrebbe potuto rilevare nuovi effetti indesiderati non comuni, o stimare il rischio di effetti collaterali noti» dei vaccini Covid-19 a mRna «come miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) e pericardite (infiammazione della membrana intorno al cuore)».