I cambiamenti climatici sono ormai «inevitabili e irreversibili», avverte il sesto Rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) dell’Onu, il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici. «Molti di questi cambiamenti climatici sono senza precedenti e alcuni tra quelli che sono già in atto, come il continuo aumento del livello del mare, sono irreversibili in centinaia o migliaia di anni».
La soglia dell’aumento della temperatura media del pianeta di 1,5 gradi centigradi sarà raggiunta attorno al 2030, dieci anni prima del previsto, e anche se non si supererà tale soglia, preannuncia l’Ipcc, il pianeta subirà un aumento «senza precedenti» degli eventi meteorologici estremi. Non solo. Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi che siano stati registrati dal 1850 a oggi, e probabilmente l’ultimo decennio è stato il periodo più caldo degli ultimi 125mila anni. Allo stesso tempo, sempre a causa delle attività umane, i livelli di anidride carbonica nell’atmosfera sono i più alti degli ultimi 2 milioni di anni.
LEGGI ANCHE: Clima, dal 2035 solo auto elettriche. Che fine faranno quelle a benzina e ibride?
Si tratta dello studio più dettagliato di sempre sui cambiamenti climatici, ed è basato sull’analisi di più di 14mila articoli scientifici da parte di oltre 200 scienziati di tutto il mondo. Come era già stato osservato in precedenza, il rapporto dice che le attività umane hanno provocato un aumento medio delle temperature globali di 1,1°C rispetto al periodo precedente alla rivoluzione industriale: il riscaldamento globale non ha soltanto fatto aumentare la frequenza e l’intensità di diversi fenomeni meteorologici particolarmente gravi, ma ha anche danneggiato e aggravato la situazione degli ecosistemi in tutto il mondo.
Per fare qualche esempio, lo scioglimento dei ghiacci ha causato il riversamento di miliardi di tonnellate di acqua negli oceani, provocando l’innalzamento dei livelli dei mari, con conseguenze talvolta già irreversibili. Rispetto agli anni Cinquanta, inoltre, ci sono state ondate di caldo più intense e più frequenti nel 90 per cento delle regioni del mondo, che sono collegate allo scoppio di incendi vastissimi, e il riscaldamento globale ha influenzato anche altri eventi meteorologici estremi, come le recenti alluvioni in Germania e in Cina.
Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha detto che il rapporto è un «codice rosso per l’umanità»: ridurre le emissioni inquinanti nel più breve tempo possibile è cruciale per evitare che le temperature aumentino eccessivamente, perciò «non c’è più tempo per scuse o per ritardi». «Non c’è alcuna sorpresa all’interno del rapporto. Conferma quello che sapevamo già da migliaia di studi precedenti», ha commentato Greta Thunberg.