Alcune fonti vicine ai talebani hanno rivelato all’agenzia di stampa russa Sputnik, che l’Afghanistan sarà guidato da un consiglio nazionale per la leadership composto da 12 membri. Metà sarà composto da membri appartenenti al gruppo fondamentalista, e metà da figure del panorama politico afgano. Tra i nominativi già confermati ci sarebbero l’ex presidente, Hamid Karzai, il capo dell’Alto Consiglio per la riconciliazione nazionale, Abdullah Abdullah e uno dei co-fondatori dei talebani, Abdul Ghani Baradar. Anche il figlio del Mullah Omar, Mullah Mohammad Yaqoob farà parte del consiglio, così come l’ex ministro dell’Interno Hanif Atmar e l’ex signore della guerra Gulbuddin Hekmatyar. La fonte ha inoltre reso noto che sono in corso colloqui per decidere i restanti cinque membri del Consiglio.
I talebani che hanno occupato Kabul negli scorsi giorni sono emersi come gruppo politico e militare durante la guerra civile in Afghanistan, scoppiata dopo la dissoluzione dell’Unione sovietica. Dal 1996 al 2001 hanno governato il paese imponendo un regime sanguinario e repressivo, basato sul rifiuto di tutti i costumi occidentali e su un’interpretazione conservatrice del Corano. Da allora, alcuni dei principali leader sono morti, come Mohammad Omar, il primo leader supremo, così come il suo primo successore, Akhtar Mansour (ucciso da un drone statunitense nel 2016), ma le guide principali dei talebani sono ancora le stesse persone di 20 anni fa.
Haibatullah Akhunzada, conosciuto come il “Leader dei Fedeli”, è uno studioso di diritto islamico e leader supremo dei talebani, da quando il suo predecessore, Akhtar Mansour, è stato ucciso da un drone statunitense, vicino al confine tra Afghanistan e Pakistan nel 2016. Akhunzada detiene l’autorità finale su tutti gli affari politici, religiosi e militari dei talebani. Negli anni Ottanta, ha partecipato alla resistenza islamista contro la campagna militare sovietica in Afghanistan, ma la sua reputazione è più quella di un leader religioso che di un comandante militare.
Abdul Ghani Baradar è uno dei co-fondatori insieme a Mohammed Omar, più noto con il nome Mullah Omar, dei talebani. Fino al 2010 fu il comandante dell’ala militare dei talebani: in quell’anno venne arrestato dalle autorità pakistane. Nel 2018 venne liberato grazie alla pressione degli Stati Uniti in vista dei negoziati di pace, e da allora guida l’ufficio diplomatico dei talebani che ha sede a Doha, in Qatar. Una volta tra i più fidati consiglieri di Mohammad Omar, oggi Bardar è il principale leader politico dei talebani.
Sirajuddin Haqqani, figlio di un comandante guerrigliero mujaheddin, è uno dei principali leader talebani, ritenuto responsabile di alcuni degli attacchi più violenti portati avanti dai fondamentalisti. Ai suoi diretti ordini risponde la cosiddetta Rete Haqqani, uno dei gruppi militari più potenti e temuti della regione, con la quale controlla risorse finanziarie e militari al confine tra Pakistan e Afghanistan. All’interno dei talebani è considerato uno dei principali punti di collegamento col gruppo terrorista jihadista di al Qaida.
Mohammad Yaqoob è uno dei più giovani all’interno della leadership talebana. Deve la sua posizione al padre, cioè il Mullah Omar (fondatore del gruppo), ma anche alle sue doti di comandante militare: al momento è il capo di tutta l’ala militare dei talebani.
Abdul Hakim è il capo del team di negoziatori che hanno tenuto i colloqui di Doha con l’ex governo afghano e i rappresentanti della comunità internazionale, per giungere a una risoluzione pacifica del conflitto, prima della conquista di Kabul. Hakim è anche il capo del consiglio dei dotti religiosi talebani, un potente organo consultivo del gruppo fondamentalista, e ritenuto il più fidato consigliere di Akhunzada.