Corre la variante Delta nel Regno Unito. Il bollettino tocca un nuovo record di contagi: nelle ultime 24 ore sono stati 42.076 i casi di persone positive al virus. La curva in salita si colloca di fatto in uno scenario di copertura vaccinale nazionale arrivata quasi all’80% degli over 16 totalmente immunizzati e a circa il 90% di popolazione che ha ricevuto almeno una dose.
A proposito di copertura vaccinale, il Regno Unito non potrà coinvolgere nella sua campagna di immunizzazione da Covid-19 i giovani dai 12 ai 15 anni. A deciderlo sono stati gli esperti del comitato medico-scientifico britannico indipendente (Joint Committee on Vaccination and Immunization-JCVI) che assiste il governo di Boris Johnson: nessun via libera per la somministrazione dei vaccini ai bambini e ragazzi sani under 15, seppure già autorizzata dalle agenzie del farmaco.
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Non c’è «nessuna prova sufficiente per raccomandare la somministrazione dei vaccini ai ragazzi sani tra i dodici e i quindici anni». Secondo i consulenti del Comitato congiunto del governo britannico sui vaccini il beneficio dell’immunizzazione per questa fascia di età sarebbe «insufficiente per imporre una somministrazione su larga scala». Inoltre, vaccinare i più giovani rischierebbe di creare dei problemi nello svolgimento dell’attività scolastica.
Secondo la raccomandazione formalizzata oggi dal Joint Committee on Vaccination and Immunization, la somministrazione dei vaccini in due dosi andrà garantita, sotto i 16 anni e sopra i 12, solo a circa 200mila fra ragazzi e bambini residenti nel Regno classificati come vulnerabili e a maggior rischio di contagio da Covid a causa di altre patologie pregresse: in particolare con diagnosi di disfunzioni croniche al cuore, malattie polmonari o del fegato.
L’esclusione dei bambini sani è stata motivata dagli specialisti inglesi dal combinato disposto fra i rischi marginali legati ai pur rarissimi effetti collaterali di casi d’infiammazione cardiaca rilevati nella somministrazione degli antidoti Pfizer e “l’insufficienza di evidenze” sperimentali sul vantaggio che tale vaccino potrebbe offrire loro dato il limitato impatto del coronavirus, specialmente in forma grave, su questa fascia d’età.
La questione sull’immunizzazione sotto i 16 anni era stata già oggetto di pareri contrari di diversi fra i più autorevoli accademici britannici nelle ultime settimane, inclusi alcuni consiglieri dell’esecutivo. Mentre il governo di Boris Johnson non aveva mai finora avanzato alcuna ipotesi esplicita di un coinvolgimento generalizzato dei giovanissimi, a differenza di quanto previsto anche in alcuni paesi dell’Ue. E anche dopo il parere del JCVI gli esperti di governo continuano a destare non poche polemiche. «Sono scioccato. Hanno ignorato le prove provenienti dal Regno Unito e da tutto il mondo sui rischi di Covid per i bambini. Stanno privando i nostri studenti dell’accesso a un vaccino giudicato sicuro dal nostro MHRA e dai regolatori negli Stati Uniti e nell’Ue», ha commentato su Twitter Anthony Costello, uno dei più influenti pediatri della comunità scientifica britannica.