Settembre è il mese del rientro a scuola. Come nel nostro Paese, anche all’estero i governi al lavoro per permettere il rientro di studenti e professori in presenza dopo mesi di Dad a causa dell’emergenza Covid. Per garantire lo svolgimento delle lezioni in sicurezza si è fatto ricorso agli strumenti più disparati, dal Green pass ai tamponi. Se è vero che al momento l’Italia è l’unico Paese ad aver formalmente imposto l’obbligo di mostrare la certificazione verde per il personale scolastico, diversi Paesi hanno adottato regole molto simili per consentire l’accesso agli edifici scolastici.
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In Italia il 6 agosto il governo Draghi ha introdotto l’obbligo di certificazione verde per tutto il personale scolastico: a partire da settembre quindi gli insegnanti, ma anche i tecnici o il personale amministrativo, dovranno provare di essere vaccinati contro Covid-19, oppure mostrare l’esito di un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti o il certificato di recente guarigione dalla malattia per poter entrare in classe. Il mancato rispetto della norma verrà considerato come «assenza ingiustificata» per i primi cinque giorni. Successivamente il rapporto di lavoro, e quindi anche la relativa retribuzione, verranno sospesi.
In Francia, il governo ha per ora escluso la possibilità di imporre l’obbligo di Green pass (che lì si chiama pass sanitaire) per il mondo della scuola. Il ministro dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer ha affermato che «quando si tratta di entrare in un edificio scolastico non ci sarà alcun pass, né per gli studenti né per gli insegnanti». Blanquer ha giustificato la decisione affermando che «il mondo della scuola deve restare accessibile a tutti». In Francia la certificazione verde è attualmente obbligatoria per accedere ad esempio a bar e ristoranti, ospedali, fiere e saloni, viaggi aerei o ferroviari di lunga percorrenza e centri commerciali. A differenza dell’Italia, al momento in Francia la certificazione è richiesta solo per i maggiorenni, ma a partire dal 30 settembre diventerà obbligatoria anche per i ragazzi tra i 12 e i 17 anni.
Situazione differente in Spagna, dove invece il Green pass non è richiesto per entrare nei luoghi pubblici. Alcune Comunità autonome, enti simili alle nostre Regioni ma con un maggior livello di indipendenza rispetto al governo centrale, avevano cercato di imporre l’uso del green pass per accedere a ristoranti o discoteche (è il caso delle Isole Canarie, dell’Andalusia, della Cantabria e della Galizia) ma la decisione è poi stata bocciata dai tribunali locali e nazionali. Per la scuola non è ancora stato deciso nulla nel dettaglio, ma fonti locali riportate da Pagella politica sostengono che non sarà introdotto alcun obbligo, motivandolo col fatto che quasi tutti i docenti hanno provveduto spontaneamente alla vaccinazione.
In Germania a livello nazionale non c’è obbligo ma i vari länder, i 16 Stati federati che costituiscono il Paese, possono prendere decisioni autonome. A Berlino, per esempio, a partire dal 30 agosto 2021 sia gli insegnanti che gli studenti non vaccinati e non guariti dalla Covid-19 dovranno sottoporsi a due tamponi a settimana: una misura che, anche se formulata in modo diverso, non si discosta troppo dalla normativa italiana secondo cui è possibile ottenere il Green pass senza immunizzarsi presentando l’esito di un nuovo tampone negativo ogni 48 ore. La stessa misura è stata adottata in varie altre regioni tedesche come per esempio quella di Schleswig-Holstein, in Saarland, nella Sassonia-Anhalt o in Brandeburgo. In molti casi però le scuole tedesche hanno deciso di utilizzare dei test antigenici rapidi eseguibili autonomamente in casa, senza bisogno di supporto medico.
Il Regno Unito invece consiglia al personale scolastico di effettuare due test a settimana almeno fino a fine settembre, quando le linee guida verranno riviste, ma la procedura non è obbligatoria. In Grecia gli insegnanti non vaccinati o sprovvisti di certificato di recente guarigione dovranno presentare due tamponi negativi a settimana, a loro spese. Lo stesso vale per gli studenti, per i quali però il test è gratuito. Nei Paesi Bassi il personale scolastico ancora non vaccinato può decidere di sottoporsi a un test due volte a settimana, «come precauzione», mentre in Danimarca al momento non sono richiesti né il vaccino né il tampone negativo o il certificato di guarigione per accedere a scuola. In Irlanda il governo, pur consigliando la vaccinazione, ha confermato che gli insegnanti non saranno tenuti a mostrare alcuna prova a riguardo. Le linee guida per il ritorno a scuola non menzionano nemmeno la necessità di effettuare tamponi con cadenza regolare o di presentare prova di guarigione dalla malattia.