Mentre Matteo Salvini aspetta un incontro con il premier Mario Draghi, i big della Lega hanno già preso una decisione sul Green pass: uno alla volta, il ministro Giancarlo Giorgetti e i governatori Massimiliano Fedriga, Luca Zaia e Attilio Fontana hanno espresso un pieno riconoscimento dell’utilità della certificazione verde che delinea già la posizione finale del partito.
«Penso che il Green pass sia utile. L’esigenza delle aziende è di avere la sicurezza per chi opera nei reparti. Credo, quindi, che si andrà verso un’estensione senza discriminare nessuno, possibilmente». A segnare la distanza totale con il leader della Lega Matteo Salvini è il ministro allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Nella settimana in cui il governo si prepara a rafforzare ed estendere i controlli, il ministro si è esposto in favore del Green e ha sconfessato la linea del suo leader: «Soltanto un contagiato, al netto delle conseguenze sanitarie, rischia di far chiudere tutta l’azienda. Dobbiamo dare un sistema di certezze, sia sotto il profilo sanitario che sotto il profilo dell’organizzazione del lavoro».
Dichiarazioni che abbracciano la linea del governo Draghi e rinnegano quella tracciata dal leader del partito Matteo Salvini: «Non verrà esteso a tutti i lavoratori», aveva detto solo pochi giorni fa dopo l’incontro con Draghi. E a questo punto la questione si sposta sul fronte politico interno al partito: Matteo Salvini rappresenta ancora la maggioranza della Lega? La domanda è d’obbligo, visto che in poche ore autorevoli esponenti del Carroccio hanno rilasciato dichiarazioni che si allontanano parecchio da quelle del segretario.
In linea con quanto detto da Giorgetti c’è Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, che ha fatto notare come «se anche una Regione dovesse passare in zona arancione o rossa, col Green pass si può tenere aperto». Secondo il governatore e presidente della Conferenza delle Regioni è «sbagliato paventare nuovi lockdown perché altrimenti vuol dire che rispetto allo scorso anno non è cambiato nulla. Invece abbiamo delle armi in più: i vaccini, il Green Pass, la capacità di tracciamento maggiore, i tamponi, che possono dare l’alternativa al lockdown. Alle imprese noi dobbiamo dare garanzie e fiducia. Quindi dobbiamo dire con chiarezza che invece di chiudere c’è l’alternativa, cioè tenere aperto col Green pass». Per Attilio Fontana, governatore della Lombardia, il Green pass «è un mezzo per realizzare una maggiore libertà, si possono fare tante cose e impedire alle persone di correre rischi. L’ho sempre visto in modo positivo».
Appare ormai chiaro che nella Lega ci sono idee diverse sul Green pass. Salvini dopo l’incontro con Mario Draghi pochi giorni fa aveva detto che non era nelle intenzioni del governo di estendere l’obbligo di certificazione verde. E invece, questa dovrebbe essere proprio la settimana in cui il governo dovrebbe procedere ad estendere l’obbligo del Green pass per i dipendenti pubblici e per quelli di aziende private in settori – come ristorazione e palestre – in cui c’è l’obbligo per i clienti. «Non ne so nulla e non commento le ipotesi. Quando ci sarà una proposta la commenteremo», taglia corto Salvini.