I giovani hanno fatto la loro parte: hanno approvato il documento finale della conferenza “Youth4Climate: Driving Ambition”, che ha visto a Milano 400 ragazzi e ragazze da tutto il mondo confrontarsi per formulare proposte concrete per combattere la crisi climatica. È la generazione Greta, quella mobilitata dall’attivista svedese con i FridaysForFuture, che è intervenuta ai lavori e ha ancora una volta sottolineato i ritardi dei leader mondiali.
I messaggi chiave, che costituiranno la base di un documento articolato che sarà elaborato nelle prossime settimane e consegnato alla COP26 di Glasgow, è stato illustrato ai ministri partecipanti alla Pre-COP 26 alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del premier Mario Draghi. Una serie di proposte suddivise in quattro temi: ambizione climatica; ripresa sostenibile; coinvolgimento dei soggetti non statali; una società più consapevole delle sfide climatiche.
Al primo punto (Youth Driving ambition), dedicato al ruolo dei giovani nella lotta alla crisi climatica, si chiede ai governi e alle istituzioni internazionali una significativa rappresentanza giovanile all’interno dei processi decisionali e nella stesura delle politiche climatiche e anche fondi certi per supportare la partecipazione giovanile a tutti i livelli da parte di tutti gli attori pubblici e privati.
Il secondo punto (Sustainable recovery) riguarda la ripresa dopo la pandemia: qui la richiesta è di puntare sulla transizione energetica, investendo sulle fonti rinnovabili, in grado di garantire posti di lavoro dignitosi; sul rafforzamento delle misure di adattamento e resilienza; e su un sistema trasparente di finanza per il clima. Il documento sottolinea l’importanza di un turismo internazionale responsabile, che rispetti le comunità locali.
Al terzo punto (Non-state actors’ engagement), sul coinvolgimento dei soggetti non statali, ragazze e ragazzi chiedono di sostenere la partecipazione di giovani imprenditori, artisti, agricoltori e atleti nell’adozione di misure contro la crisi climatica. Chiedono inoltre che il settore privato si ponga obiettivi di zero emissioni, che l’industria delle fonti fossili sia chiusa entro il 2030 e che governi e privati smettano di finanziarla.
Il quarto punto (Climate conscious society) riguarda la costruzione di una società consapevole, con un sistema educativo sul cambiamento climatico. Educazione non solo dei ragazzi ma anche del settore privato, delle comunità e dei media. Il ruolo dei giornalisti e dei comunicatori è prioritario per facilitare il ruolo della scienza attraverso le comprensioni delle politiche ambientali.