L’intenzione dichiarata del governo Draghi è quella di tornare alla tanto contestata legge Fornero. Saranno circa 30-35mila gli italiani a poter accedere al pensionamento anticipato nel 2022 ed a scavalcare i vincoli previsti per Quota 102, ovvero un’età anagrafica non inferiore a 64 anni e almeno 38 di contributi. Con la caduta di Quota 100, per evitare il cosiddetto “scalone”, il Consiglio dei ministri ha deciso di introdurre dal prossimo anno, ma solo per 12 mesi, un’uscita dal mondo del lavoro per tutti quei lavoratori che rientrano nei parametri di Quota 102.
Dal primo gennaio 2022 si potrà uscire dal lavoro con 64 anni d’età e 38 di contribuzione. Una Quota 102 che durerà 12 mesi, ma che non sarà vincolante per i lavoratori delle piccole e medie imprese in crisi che potranno utilizzare pensionamenti anticipati con 62 anni d’età grazie a un apposito Fondo con una dote di 200 milioni l’anno per il prossimo triennio. Fondo che sarà «regolato» da un decreto del ministro dello Sviluppo economico, condiviso con quelli dell’Economia e del Lavoro, da varare entro febbraio del prossimo anno.
La bozza della legge di bilancio, oltre a sancire il «pensionamento» di Quota 100, conferma di fatto che dal 2023 ci sarà il ritorno integale alla legge Fornero se, nel frattempo, non saranno state congegnate nuove forme di flessibilità in uscita, soprattutto per i giovani e per le donne, che il governo conta di individuare con i sindacati restando e nell’alveo del sistema contributivo ed evitare impennate della spesa previdenziale.
Ma da gennaio 2022 rimarranno comunque aperti altri canali d’uscita. A cominciare da Opzione donna, ma con 60 anni d’età (61 per le lavoratrici autonome) e 35 di contributi. E da quello dell’Ape sociale (utilizzabile con almeno 63 anni d’età e 30 o 36 anni di versamenti a seconda della situazione in cui si trova il lavoratore) che è prolungata per un anno e che viene estesa fino a 23 categorie di lavori «gravosi».
Dell’elenco aggiornato fanno parte, tra gli altri, i professori della scuola primaria e pre-primaria (maestre e maestri), i portantini, i tecnici della salute, le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, il personale impegnato nella pulizia di uffici, alberghi e ristoranti, gli addetti alla gestione di magazzini. E ancora: artigiani, operai specializzati e agricoltori, conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione, conduttori di forni e altri impianti per la lavorazione del vetro e della ceramica e conduttori di impianti per la trasformazione del legno e lavorazione della carta.