Al Consiglio federale della Lega alla fine prevale la linea di Matteo Salvini quella sovranista e alternativa tanto alla sinistra quanto al Ppe. E anche Giancarlo Giorgetti, nonostante le tensioni delle ultime ore, ha rinnovato la sua fiducia al leader. Sono bastati 50 minuti per ricompattare il partito attorno all’unico Capitano. Tanti i temi: dall’impegno per il taglio delle tasse al rinnovato no al reddito di cittadinanza, fino alla la collocazione del partito in Europa.
«Ascolto tutti e decido, come sono solito fare sempre»: è questa la frase usata da Matteo Salvini arrivando alla Camera per la riunione del consiglio federale del partito, ed è questa la perfetta sintesi di quanto avvenuto dopo giorni di scontri e attacchi interni. Di fronte a Giorgetti che nei giorni scorsi (e non era certo la prima volta) aveva auspicato un approdo della Lega nell’area di centrodestra moderato rappresentata dal Ppe, Salvini ha ribadito il profilo sovranista che vuole imprimere alla sua leadership: «Il Ppe è subalterno alla sinistra, impensabile per noi entrarvi. Noi vogliamo formare un gruppo conservatore e di centrodestra».
Solo due giorni fa, nelle anticipazioni del libro di Bruno Vespa, sono circolate le dichiarazioni di Giorgetti sul fatto che «Salvini deve decidere da che parte stare perché la sua svolta europeista è incompiuta». Accuse a cui ha risposto indirettamente oggi Salvini, quando ha detto: «La visione della Lega è vincente, ne sono convinto. Non inseguiamo la sinistra, perché altrimenti perdiamo». E soprattutto: «Il Ppe non è mai stato così debole ed è impensabile farne parte». Come a dire che la strada tracciata insieme al premier ungherese Viktor Orban e al polacco Mateusz Morawiecki è segnata. Ed è sicuramente distante da quella suggerita da Giorgetti.
Il Consiglio federale del Carroccio, convocato dal segretario solo 24 ore prima, doveva per l’appunto servire a mettere le carte in tavola e stabilire quale è la linea prevalente all’interno del partito: se quella «governista» incarnata da Giancarlo Giorgetti e che vorrebbe spingere la Lega in seno al partito popolare europeo e quello di «lotta», che vede Matteo Salvini protagonista indiscusso. Per il leader della Lega l’obiettivo del consiglio federale è stato centrato: ribadire a tutti che la linea del partito la dà lui, non altri. L’11 e 12 dicembre ci sarà una conferenza programmatica a Roma «per sancire, aggiornare e decidere i binari su cui viaggiamo». La conferenza, secondo Salvini «servirà a esprimere l’idea di Italia che vogliamo».