Il governo sta pensando a come bloccare, almeno in parte, gli aumenti dei costi delle bollette di luce e gas. Potrebbe infatti essere congelato per uno o due anni il taglio dell’Irpef per i redditi oltre i 75mila euro. È questo il contributo di solidarietà che il premier Mario Draghi avrebbe proposto in cabina di regia sulla manovra per reperire fondi per sterilizzare l’aumento dei costi delle bollette energetiche.
Sulla proposta la maggioranza è però divisa. A favore di questa soluzione si sono dichiarati, Pd, M5s e Leu; più dubbiosi Lega, Forza Italia e Italia viva. Il taglio Irpef previsto dal governo in manovra sarebbe di 247 euro per i redditi oltre i 75mila euro, per un costo totale che sarebbe tra i 250 e i 270 milioni di euro. La proposta sarebbe quella di sospendere l’entrata a regime del taglio nel 2022 e forse anche nel 2023 per contrastare con quelle risorse il rincaro delle bollette.
L’intervento, come chiesto dai sindacalisti Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, permetterebbe di avere più risorse per aumentare la decontribuzione per le fasce più deboli e aiutare le famiglie in difficoltà a fronteggiare l’aumento delle bollette. La misura sarebbe comunque straordinaria: si tratterebbe della idea di annullare per uno o due anni gli effetti del taglio dell’Irpef per i redditi sopra i 75mila euro (valore, 248 milioni).
Non cambia, invece, la distribuzione degli otto miliardi previsti in manovra per la riduzione delle tasse. L’emendamento del governo alla legge di bilancio all’esame del Senato confermerà l’accordo raggiunto tra i partiti di maggioranza al ministero dell’Economia per un intervento sul fisco da 8 miliardi: sette saranno destinati alla riforma dell’Irpef, uno andrà al taglio dell’Irap per gli autonomi.