Spostare sotto la Protezione civile la struttura commissariale, con pieni poteri in campo amministrativo e nella gestione dei contratti al generale Francesco Palo Figliuolo. Ecco come Palazzo Chigi pensa di ridisegnare la gestione della pandemia, nel caso in cui non dovesse essere rinnovato lo stato di emergenza. L’attuale stato di emergenza può essere prorogato fino al 31 gennaio 2022, non oltre. Secondo la legge, questa condizione non può infatti superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi.
Lo stato di emergenza attribuisce al governo e alla Protezione civile dei “poteri straordinari” o “speciali”. Si possono, in poche parole, attuare provvedimenti in deroga a ogni disposizione vigente, nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico. Vengono inoltre snellite le procedure di approvazione di leggi e decreti, e il governo può ricorrere ai Dpcm (i decreti del presidente del Consiglio dei ministri), che non passano attraverso l’approvazione parlamentare.
Ma adesso il premier Draghi vuole avviare la transizione verso uno stato di gestione dell’epidemia a carattere non straordinario. La Repubblica anticipa che il governo starebbe pensando a un piano per evitare la proroga dello stato d’emergenza. Al generale Francesco Paolo Figliuolo verrebbe dato un nuovo ruolo: l’ipotesi è quella di spostare la struttura commissariale sotto la Protezione civile, avvalendosi anche del comando operativo di vertice interforze (Covi) al cui vertice sarà nominato proprio Figliuolo per consentirgli di continuare a operare a pieni poteri. Tutto verrebbe fatto tramite una legge ad hoc da varare già nelle prossime settimane.
Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio sta studiando il dossier così da dare una risposta in tempi celeri. Ma c’è anche un piano B: per dare più tempo alla Protezione civile di organizzarsi, il governo potrebbe prorogare lo stato di emergenza per i prossimi tre mesi. Un’estensione breve insomma, per poi affidare alla Protezione civile gli attuali compiti del commissario straordinario per l’emergenza, con la possibile promozione del generale Francesco Paolo Figliuolo a capo del Comando operativo di vertice interforze.
Allo stato di emergenza sono legate le norme che gli italiani hanno conosciuto negli ultimi due anni: l’obbligo di distanziamento e di mascherine, le zone rosse, l’adozione nel settore privato dello smart working semplificato (ossia senza la necessità dell’accordo individuale tra azienda e lavoratore), la didattica a distanza nelle scuole e alcune disposizioni lavorative in caso di classi scolastiche in quarantena, gli organismi istituiti per far fronte alla pandemia (a partire dalla struttura commissariale di emergenza di Figluolo e il Cts), fino all’introduzione del Super Green pass.