L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato il via libera all’immissione in commercio condizionata nell’Ue del vaccino anti-Covid Nuvaxovid, prodotto da Novavax. È il quinto vaccino contro il virus del Covid autorizzato in Europa.
Il vaccino dell’azienda americana Novavax è differente dai prodotti a mRna messaggero come Pfizer e Moderna, e da quelli a vettore adenovirale come Astrazeneca e Johnson&Johnson. «Si tratta di un vaccino diverso dagli altri finora autorizzati perché è composto dalle proteine del virus SARS-CoV-2», ha spiegato il presidente dell’Istituto Mario Negri, Silvio Garattini. Potrebbero, quindi, costituire un punto di svolta, perché tolgono argomenti a chi è dubbioso sui vaccini a mRna e a vettore virale, di nuova o recentissima introduzione. Inoltre richiedono condizioni di conservazione (in normali frigoriferi) e potrebbero quindi assicurare una logistica più facile.
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Il trial clinico di Fase 3 del vaccino ha mostrato un’efficacia comparabile a quelli a base di mRna (Pfizer e Moderna). Lo studio conclusivo, condotto in Gran Bretagna quando la variante Alfa era prevalente e pubblicato sul New England Journal of Medicine , ha confermato un’efficacia del 96,4% contro il ceppo originario del virus, dell’86,3% contro la variante Alfa e dell’89,7% in generale.
Da un’altra indagine, condotta negli Stati Uniti e in Messico, è risultato il 100% di protezione contro la malattia moderata e grave e il 90,4% di efficacia totale.
Resta da sciogliere, però, l’incognita varianti. Come riporta Il Corriere della Sera, Novavax sta proseguendo i test sulla sua terza dose confermando un aumento fino a 4,3 volte più del picco delle due dosi, con una risposta specifica della variante Delta di 8,1 volte superiore rispetto al ciclo di vaccinazioni primarie. Ciò aumenta la possibilità che Novavax consenta anche una copertura anticorpale più ampia per avere una certa protezione contro l’Omicron, ma non ci sono studi specifici in merito. L’azienda ha annunciato di aver iniziato studi in merito e di aver avviato lo sviluppo di un vaccino specifico contro Omicron che potrebbe vedere la luce a gennaio.
Il profilo di sicurezza del vaccino è risultato buono con eventi avversi sistemici più comuni quali: cefalea, mialgia, affaticamento e malessere. La febbre (di qualsiasi gravità) è stata rara (<1%). Non sono stati rilevati episodi della sindrome di Guillain-Barré, di miocardite o pericardite e trombosi immunitaria indotta da vaccino con trombocitopenia durante il periodo di follow-up di sicurezza relativamente breve considerato (di due mesi). Il monitoraggio della sicurezza a lungo termine continua per 24 mesi dopo la vaccinazione iniziale.
Il punto di forza di Novavax è la tecnologia su cui si basa, che è in uso da molti anni e potrebbe quindi convincere anche i più scettici. Il vaccino è basato, infatti, sulla tecnologia delle «proteine ricombinanti», che possono, cioè, assemblarsi per formare particelle simil-virali che inducono il sistema immunitario a produrre anticorpi. È una piattaforma di vaccini ben testata in passato e ancora in uso. Il vaccino viene somministrato in due dosi uguali a distanza di 21 giorni e conservato a temperature di frigorifero normali fino a 6 mesi.