È certamente più contagiosa, ma forse meno pericolosa. Inizia a prendere forma l’identikit della variante Omicron. I nuovi dati dal Sudafrica, dove la nuova mutazione è stata individuata per la prima volta, fanno ben sperare: anche se ha tutte le carte in regola per diventare presto la variante dominante anche in Europa, avrebbe meno probabilità di portare a forme più gravi dell’infezione. Un nuovo studio suggerisce che chi viene contagiato dalla variante Omicron ha una probabilità significativamente più bassa di finire in ospedale rispetto a chi viene contagiato dalla variante Delta.
Più precisamente, secondo lo studio condotto dal National Institute for Communicable Diseases sudafricano coloro che contraggono il Covid-19 nell’attuale quarta ondata di infezioni hanno l’80% in meno di probabilità di essere ricoverati in ospedale se colpiti dalla variante Omicron rispetto ad altri ceppi. Inoltre, una volta ricoverati in ospedale, il rischio di una malattia grave non differisce dalle altre varianti.
Per arrivare a questi risultati i ricercatori hanno confrontato le attuali infezioni da Omicron con quelle causate dalla variante Delta in Sudafrica tra a aprile e novembre. Ebbene, il rischio di ospedalizzazione nei pazienti che hanno contratto Omicron è un quinto di quello osservato nei pazienti che avevano contratto Delta.
I dati spiegano però anche che la elevatissima rapidità di diffusione della variante Omicron, e la sua capacità significativamente più alta di contagiare persone vaccinate o che erano guarite dal Covid, di fatto riduce di molto il vantaggio per i sistemi sanitari dato dal minore tasso di ospedalizzazione: e questo perché, semplicemente, Omicron contagia molte più persone.
I ricercatori hanno anche spiegato che non è ancora possibile trarre conclusioni definitive sulla natura della nuova variante, che da quando è stata identificata per la prima volta a fine novembre si è diffusa in 80 Paesi del mondo, causando ovunque una rapida impennata di casi.
Ma la buona notizia che arriva dal Sudafrica è che il conteggio dei casi ha cominciato a calare nell’ultima settimana, diminuendo del 20%. I dati sembrano incoraggianti ma gli esperti invitano alla prudenza perché le cifre potrebbero essere state distorte dai meno test eseguiti durante le festività natalizie.