Si attenua rapidamente il beneficio del taglio di 25 centesimi delle accise deciso dal governo la scorsa settimana e in vigore da martedì 22 marzo. Secondo Quotidiano Energia, dopo i ribassi dei giorni scorsi, si sono già registrati già i primi aumenti, seguiti alla nuova fiammata delle quotazioni petrolifere internazionali. Insomma, solo pochi giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto anti-rincari, la situazione carburanti torna a preoccupare gli italiani.
I distributori Eni segnano, ad esempio, un +6 cent/litro su benzina e diesel sui prezzi raccomandati. Il motivo è la tensione sui mercati petroliferi, visto il contesto internazionale. «Il 23 marzo il diesel è salito di 6 centesimi al litro e nell’ultima settimana il gasolio è salito di 24 centesimi al litro e quella della benzina di 10 centesimi al litro, mentre i prezzi alla pompa erano stati sostanzialmente fermi, escluso il taglio dell’accisa» ,ha spiegato al Corriere Gabriele Masini, direttore di Staffetta Quotidiana. Una mossa che verosimilmente sarà seguita anche dalle altre compagnie. «Eni – spiega ancora Masini- è il price maker, fa il prezzo, perché è la principale compagnia italiana che ha le raffinerie e i depositi e la seconda come punti vendita».
Poi c’è un altro problema sulla rete dei distributori che potrebbe rallentare il taglio delle accise. Molti distributori avevano i serbatoi pieni o quasi pieni e sulle giacenze le accise erano già state pagate. Se il benzinaio avesse venduto applicando il taglio delle accise ci avrebbe rimesso dei soldi. Il margine di guadagno su un litro di carburante è di circa 3 centesimi al litro. Il calcolo è il seguente: se un distributore deve tagliare di 25 centesimi le accise che ha già pagato, che con l’Iva diventano oltre 30 centesimi e ha margini di guadagno di 3 centesimi, ci rimette 27 centesimi ogni litro di carburante venduto.
Se è vero che rispetto ai giorni scorsi fare un pieno costa comunque meno, il nuovo rincaro del greggio rischia seriamente di limitare i benefici del decreto taglia-accise varato dal governo. Decreto che comunque resterà in vigore per un mese, ovvero fino al 30 aprile. Poi si vedrà. Non è escluso che lo “sconto” sui carburanti venga prorogato. Per farlo basterebbe un semplice decreto ministeriale, anche con cadenza mensile. Molto dipenderà probabilmente dall’andamento dei prezzi sul mercato. Certo è che le premesse non sono buone.